Il Museo della Bambola e del Giocattolo
Altra visita importante è il Museo della Bambola e del Giocattolo fondato nel 1988. Allestito in tredici stanze, viene definito tra i più importanti del mondo, e conserva oltre mille bambole provenienti da ogni luogo d’Europa, d’Occidente e d’Oriente. Ogni sala è suddivisa per epoca e per materiale con le prime bambole costruite in cera e cartapesta, che risalgono al 1700. La collezione si arricchisce nel tempo con altri materiali nobili, tra cui la porcellana, il panno lenci e successivamente la bakelite. Ci sono anche quelle datate intorno al ‘900 con componenti plastici innovativi.
Le bacheche di raccolta sono avvalorate dai modellini di mobili d’epoca, con allestimenti suggestivi, come d’altro canto sono le stesse bambole, che mostrano espressioni facciali affascinanti ma talvolta intriganti; con passatempi per bambole e bambini e naturalmente una miriade di abiti confezionati per ogni foggia, occasione e stagione.
Automi ancora funzionanti
La raccolta è completata da automi perfettamente funzionanti francesi e tedeschi di rara e preziosa fattura. Capolavori dell’ingegno e della creatività di maestri orologiai, scultori e artigiani, gli automi affascinano con i loro movimenti lenti, ritmati, accompagnati da arie celebri, tratte spesso da repertori operistici e popolari. L’innovativo allestimento dell’esposizione si sviluppa lungo un percorso segnato da magici effetti, suoni, luci e installazioni video che permettono di vedere gli oggetti in movimento e ascoltarne la musica.
Breve storia della Rocca di Angera
La struttura difensiva si affaccia in tutta la sua bellezza, sulle rive meridionali del Lago Maggiore (Verbano) conservando i segni dei secoli XII e XIII in cui venne costruita.
Contesa dai Torriani e dai Visconti subì diversi interventi e dal 1449 venne acquisita dai Borromeo che ancora la conservano. Nel cortile sono esposti alcuni reperti di epoca Romana (la cui struttura difensiva risale a tale epoca) e da questo luogo si possono osservano: la torretta d’avvistamento; le mura costellate da merli Guelfi; il nuovo giardino Medioevale e la spettacolarità del Lago Maggiore. Nel corpo centrale, di grande rilievo, la “sala della Giustizia” che conserva affreschi italiani del primo trecento presentando le fortunate imprese dell’arcivescovo Ottone Visconti. Affreschi suggestivi che si contrappongono in un gioco descrittivo e geometrico, tra le nervature del soffitto a volta,nelle lunette sovrastanti le finestrature, con la descrizione dei segni zodiacali e lungo l’ ampio perimetro delle pareti.
Il grande palazzo mette in luce un ininterrotto movimento di stanze, allestite con preziosi mobili di diverse epoche; caminetti svariati; luminosi lampadari ed altro.