Gli italiani che acquistano in rete la propria vacanza sono diventati più evoluti dei tour operator. Comprano, prenotano, confrontano le informazioni e pianificano in autonomia il proprio viaggio. Questo è uno degli elementi emersi dalla ricerca a cura di ContactLab e Netcomm, consorzio del commercio elettronico italiano, presentata mercoledì 22 settembre a Milano. I dati sono tuttora i più recenti: l’indagine è stata realizzata a settembre, da un campione di utenti estratti dalle mailing list di alcuni operatori turistici. In 24 mila hanno compilato on line il questionario, dando un quadro molto articolato dello stato del commercio elettronico nel turismo. E’ uno scenario positivo, perché prenotazioni e acquisti via web aumentano, nonostante la crisi. E’ ambivalente, per via di una quota di navigatori esperti che presto non avranno più bisogno di intermediari nella programmazione delle vacanze.
Non c’è vacanza senza rete
“Ci stiamo avvicinando a un nuovo modo di essere turista”, ha esordito Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “Il web è parte integrante della vacanza perché viene utilizzato per raccogliere informazioni, prenotare, acquistare e dopo il viaggio per condividere la propria esperienza, mettendo in rete fotografie o pubblicando una recensione”. Da segnalare il fatto che alcuni utenti acquistano on line anche biglietti per i musei e servizi, dimostrando un approccio molto maturo, ha detto Liscia.
Francesca Benati, direttore area digital e e-commerce per Blu Holding e consigliere di Netcomm, spiega: “Parliamo di un mercato dinamico in fase di allargamento, con un 14 per cento di utenti che hanno effettuato acquisti in rete per la prima volta”. Ad aumentare è stato sia il cosiddetto infocommerce, l’utilizzo della rete per informarsi, sia il numero di prenotazioni. L’impatto della crisi economica resta visibile: soltanto tra gli abituali acquirenti on line, la percentuale di chi non è andato in vacanza nel 2010 è dell’8 per cento.
Quando si prenota
Chi ha potuto permettersi di andare in vacanza si mostra disposto anche a spendere molto: se opta per pacchetti turistici, può arrivare a pagare, subito e in rete, fino a 1900 euro. Più diffusa una fascia media di utenti che acquista voli, prenota gli alberghi e incrocia le informazioni ottenute da più canali, le riviste cartacee, il web, le agenzie, per ottenere i servizi che meglio rispondono alle proprie esigenze.
“L’attenzione al prezzo non è l’unico criterio di scelta”, sottolinea Francesca Benati, che riconosce però una tendenza progressiva dei clienti italiani: si è allargata la “booking window”, la finestra temporale fra il momento della prenotazione e la partenza. Il 49 per cento dei clienti pianifica il viaggio con un anticipo di due mesi; più difficile da gestire, per gli operatori, quel 25 per cento che decide la vacanza 15 giorni prima, contando sulle oscillazioni di prezzo dei lastminute. “I consumatori sono forse più evoluti dell’offerta”, ammette Marco Ficarra, amministratore delegato di Blu Holding. “Noi operatori dovremo essere rapidi, per cogliere le nuove opportunità del mercato”. (23/09/10)