Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

La danza algerina degli Amazigh

Donne gioiose spinte dalla forza del bacino riempiono lo spazio lasciando ondeggiare frange e foulard variopinti. È la danza Kabil, la danza berbera ballata tra le montagne degli Amazigh, gli “uomini liberi”

Foto: Scuola di Danza Metiss'Art - www.metissart.net
Foto: Scuola di Danza Metiss’Art – www.metissart.net

Tra le montagne della Cabilia, nell’Algeria berbera, risuonano i ritmi ossessivi dei tamburi tbal e bendir, mentre donne gioiose, con foulard dalle frange colorate, accompagnano le musiche, scivolando quasi sul pavimento. È la danza kabil, danza berbera algerina, che tradizionalmente è legata al rito celebrativo e festoso della raccolta delle olive.

Benché nel tempo la danza si sia evoluta, i costumi e le gestualità, tipiche di questa tradizione, continuano a essere codificati nella danza stessa e reiterati. Le danzatrici, essendo la danza kabil una danza per lo più femminile, fanno un ampio uso dello spazio.

Libertà primordiale

Foto: Scuola di Danza Metiss'Art - www.metissart.net
Foto: Scuola di Danza Metiss’Art – www.metissart.net

Spinte dalla forza del bacino, attraverso movimenti omogenei e stabili, caratterizzati da accenti rapidi e secchi dei fianchi, sembrano scivolare sul pavimento, e lo spettatore è incantato dall’estrema eleganza e sontuosità che ne deriva. I foulard colorati, e raramente anfore in equilibrio sulla testa, accompagnano questi movimenti nello spazio, conferendo un’ulteriore stabilità alla danza stessa.

Le musiche tradizionali berbere restituiscono alla danza un’aria sognante, che viene da lontano, portando con sé il ricordo di luoghi visitati. La musica cabila viene dalla Turchia e attraverso il Medio Oriente è approdata tra le montagne algerine abitate dagli Amazigh, “uomini liberi”, così si definiscono i berberi. Ed è questo senso di libertà remota e primordiale che viene ancora danzato e sognato, poeticamente ed elegantemente. (28/10/10)

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