Mercoledì 4 Dicembre 2024 - Anno XXII

Vicende mica tanto allegre del Turismo italico

Si parla di alberghi, di tariffe non rispettate a danno dei Tour Operator e di Compagnie aeree che praticano lo stesso esercizio furbettino. In più, delle colline dell’Oltrepo, della solita “monnezza” napoletana e delle imprese di “caccia all’inglese”

Alberto Sordi nel film
Alberto Sordi nel film “I vitelloni” (1953) di Federico Fellini

1. Gli albergatori fregano i Tour Operator (ma non mi dica! È però ‘una vita’ che succede… )

Narra infatti TTG Newsletter, (titolo) … “Gruppo Maritalia Astoi: linea dura contro gli alberghi scorretti”, e precisa che “nella prima riunione del gruppo di lavoro i principali operatori che programmano il turismo balneare italiano, Alpitour, Aviomar,  Eden Viaggi, Futura, Itermar, Nicolaus, Vacanze Smeralde, hanno affrontato una delle questioni più spinose dell’estate: ossia il dumping effettuato da alcuni albergatori rispetto ai prezzi praticati ai partner del tour operating. Con la crisi si è acutizzato il problema della scorrettezza commerciale di alcuni alberghi italiani. Infatti, a fronte di contratti firmati, impegni e spazi riservati sui cataloghi da parte dei tour operator, dei network e delle agenzie di viaggi, questi alberghi offrivano direttamente ai clienti prezzi scontati senza comunicarli ai partner tradizionali. Tale comportamento si giustificava con la miope illusione di portare a casa la vendita senza considerare il danno di immagine arrecato ai partner e al danno arrecato alla credibilità dell’albergo nei confronti del settore”.

Astoi ha quindi lanciato una controffensiva: verrà praticato un controllo puntuale, anche con l’aiuto della distribuzione, della correttezza commerciale degli alberghi, affinché tali comportamenti scorretti vengano rilevati con puntualità.

 

Commento 

Ma i facenti viaggiare si accorgono solo adesso (‘benedeti’, per saperlo bastava si fossero informarti presso il tenutario di questa balda rubrica o ahiloro ne avessero letto gli scritti) che, da sempre, gli albergatori (‘balneari’ ma anche se non soprattutto di città) li fottono cuccando direttamente il cliente (dopodiché tentano di giustificare lo scherzo dichiarando che si è trattato di un equivoco o che proprio nel periodo di ‘sottrazione del cliente’ era in atto, guarda caso, una promozione speciale, “purtroppo” non segnalata ai tour operator dal ‘commerciale’ dell’albergo)?

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E la stessa furbata la commettono ormai da tempo pure le compagnie aeree (‘una volta’ la faccenda era diversa, ma con l’avvento di nuovi marchingegni e tecnologie e del low cost anche i facenti volare si sono messi a vendere direttamente i posti-aereo, per non parlare delle commissioni virtualmente abolite o ridotte a una presa in giro).

È pertanto ora di chiarire che la storia della collaborazione (per non usare la parolona ‘Sinergia’) tra le tre principali branche del turismo (tour operator, alberghi, aerei) altro non è che una gran balla (chi scrive l’ha sentita blaterare mille volte ad altrettanti congressi della Fiavet e altrettante volte si è messo a ridere). Unico problema (leggasi fregatura) per gli agenti di viaggi e tour operator: l’impossibilità di sostituirsi agli albergatori e alle compagnie aeree, mentre queste due ultime componenti del turismo non hanno problemi a “scavalcare” i facenti viaggiare cuccandone direttamente i clienti.

Vicende mica tanto allegre del Turismo italico

2. Nel mondo del turismo (sembra impossibile ma) ci sono anche i Kamikaze! 

Sempre il TTG Newsletter (nella persona del suo direttore Remo Vangelista) conta infatti che il papà di Mario Vercesi, titolare della Best Tours  “è tornato all’assalto” e ha detto al figlio: “Mario, perché non vieni a lavorare nell’azienda agricola e lasci perdere il turismo?”. Ma anche stavolta, informa TTG … “Niente da fare. Il presidente di Best Tours, nonostante il forte legame con la campagna dell’oltrepo pavese, rimane in via dei Gracchi a dare battaglia…”.

 

Commento

Ma Mario Vercesi sarà mai che sia cieco e pure astemio? Perché solo un “precario dei sensi” può preferire un ufficio milanese (non parliamo poi in questi grami tempi di crisi) ai panorami delle dolcissime colline dell’Oltrepo, vieppiù deliziati da qualche bel sorso della locale egregia Bonarda (mossa o ferma che sia). Valli a capire quelli del turismo.

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3. Se si parla di “immagine” meglio parlare soltanto di quelle di Don Bosco e Padre Pio 

Eh sì, perché se si parla di “Immagine del Turismo campano e napoletano” (e in senso più lato di “Immagine del Turismo nel Belpaese”) ci sarebbe solo da spararsi tra i denti; eppertanto sarebbe il caso che la ministro Brambilla procedesse all’acquisto di una pistola, beninteso a salve. Un esempio, una prova? Come se non fossero bastate tutte quelle scene di guerra cittadina (vuoi mettere la tranquillità di Kabul appetto alle recenti notti a Terzigno, hinterland napoletano, teatro di continue battaglie notturne ed esplosioni da “ultimi giorni di Saigon”) scoppiata per la solita vicenda della ‘monnezza’ (ma non era stato risolto tutto l’anno scorso?) e notificata al resto del mondo da tivù e gazzette, la Commissione Europea ha dichiarato che “costituisce una aberrazione aprire una discarica nel Parco del Vesuvio”.

E a quel punto, non paghi, cosa non hanno deciso i reggitori del Belpaese?

Han deciso di aprirne un’altra; una seconda discarica. Va là che vai bene.

(p.s. Sky, rassegna stampa italiana: “Napoli pattumiera d’Italia”; facile per gli uffici del turismo stranieri leggere e tradurre.)

La discarica di Terzigno
La discarica di Terzigno

4. E, già che c’è, il Turismo napoletano (e di riflesso quello del Belpaese) si dà un’altra martellata sui blablabla…

Giovedì 21 ottobre, partita Napoli-Liverpool, tifosi british fanno turismo sotto ‘O Vesuvio (vabbè, tra montagne di monnezza, ma sarà mica una malattia da mettersi a letto); accade però che nella notte precedente il match si è svolta una (testuale, stampa e tivù italiane) “Caccia all’inglese”; non una semplice litigata calcistica bensì tanti (una decina) differenti agguati e aggressioni notturne in differenti posti della città. Ma niente paura però, perché la sindaca Jervolino spiega che gli aggressori “erano pochi” (forse uno pensava a un reggimento di guaglioni) eppoi la vera vittima è “l’immagine di Napoli” (ah beh!). Prima della partita, poi, carica della polizia a disperdere i tifosi napoletani che volevano assalire quelli di Liverpool.

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È il turismo (nostrano, Bonarda del Vercesi a parte) bellezza.

(28/10/10)

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