Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Mantova da scoprire e riscoprire

Seguendo la scia dell’Unesco, ma anche cercando nuovi itinerari, la città virgiliana è in grado di offrire qualcosa per tutti gli interessi, dall’arte alla gastronomia, dall’architettura al verde

La città che si specchia sul Mincio
La città che si specchia sul Mincio

Tutti conoscono Mantova per la Camera degli Sposi, all’interno di Palazzo Ducale. Però il capolavoro assoluto di Andrea Mantegna, è solo il punto di partenza per un viaggio nella terra dei Gonzaga. Oggi, la città cantata da Torquato Tasso, amata da Virgilio, definita dallo scrittore inglese Aldous Huxley “La più romantica del mondo”, esaltata dal recente prestigio Unesco (luglio 2008), per l’internazionalità del suo nome, divide la sua anima tra passato e presente guardando al futuro, sospinta da un vento di novità e da un desiderio di farsi conoscere al di fuori di eventi eccezionali come il Festivaletteratura.

Mantova seduce per la sua storia millenaria. Le migliori testimonianze del suo ricco e glorioso passato sono conservate all’interno dei numerosi palazzi, rimasti intatti, nei musei, e nei vari itinerari che conducono alla scoperta dei suoi monumenti. È perfetta da visitare a piedi, in bicicletta, o in barca sui laghi formati dal Mincio, che la circondano nella parte settentrionale. Come ebbe a dire Baudelaire “Un mondo addormentato in una calda luce”.

Palazzo Ducale, una “metropoli” di arte e bellezze

Palazzo Ducale
Palazzo Ducale

Ognuno può trovare il suo luogo, il suo spazio, in base alla propria curiosità o al proprio interesse, perché ovunque si ha l’occasione di stare nel flusso della storia e a contatto con un’opera d’arte. Un patrimonio indiscutibile di fascino ed opportunità che deve essere scoperto. A iniziare proprio da Palazzo Ducale in piazza Sordello, tanto maestoso, con trentaquattro mila metri quadri e oltre cinquecento stanze, da sembrare una metropoli e dalla Camera degli Sposi, anche se, a dispetto del nome, non era una camera nuziale ma un locale di alta rappresentanza della corte dei Gonzaga. La vera sorpresa, poi, è scorgere, tra le foglie di una finta colonna, la testa del Mantegna, un autoritratto al posto della firma. L’impronta del grande maestro rinascimentale si ritrova anche su un palazzo (ora un negozio di cappelli), a due passi da piazza Mantegna, la cui facciata è interamente dipinta, tra putti, tralci, nastri. Come ha detto lo storico dell’arte, Arturo Carlo Quintavalle, “Ha la forza, la tensione, la qualità che ritroviamo nei Trionfi di Cesare”.

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Mantova, città della musica, ricordando Claudio Monteverdi

La Rotonda di San Lorenzo, in piazza delle Erbe
La Rotonda di San Lorenzo, in piazza delle Erbe

La copia, quasi perfetta, dei Trionfi che il Mantegna realizzò per Ludovico II Gonzaga (gli originali sono a Hampton Court a Londra) sono visibili a Palazzo San Sebastiano, il museo della città. Conserva notevoli cicli d’affreschi, come le imprese gonzaghesche del Crogiolo, del Porcospino, del Sole. Da non perdere, la Camera dei Brevi dove al centro campeggia un mazzo di biglietti che sembrano gettati dall’alto, a simboleggiare la fortuna. Tra gli altri tesori da scoprire della città lombarda ci sono la Rotonda di San Lorenzo, in piazza delle Erbe, la più antica chiesa cittadina, edificata alla fine del XI secolo, di forma circolare sul modello di quella che Costantino aveva fatto realizzare a Gerusalemme nel luogo del sepolcro dal quale Cristo resuscitò. E ancora, l’elegante Palazzo D’Arco, neoclassico, oggi Sede della Fondazione omonima. È quasi come se fosse ancora abitato, in un contrappunto perfetto tra mobili antichi, strumenti musicali fuori dal comune come la Tiorba a 18 ordini di corde datata 1647 di cui se ne conoscono attualmente solo tre esemplari in tutto il mondo, a testimoniare l’importanza della città nella storia della Musica, grazie al lungo soggiorno alla corte gonzaghesca del “Divino” Claudio Monteverdi.

Nei luoghi del “Mantovano Volante”

mantova Tazio Nuvolari, la vittoria di Vanderbilt nel 1936
Tazio Nuvolari, la vittoria di Vanderbilt nel 1936

Palazzo Te

, a Mantova, progettato da Giulio Romano, è un altro capolavoro di architettura, in perfetta armonia con i giardini, le decorazioni plastiche e pittoriche. La Sala dei dei Giganti, dei Cavalli e di Psiche sono le più conosciute, ma la chicca è l’Appartamento del Giardino Segreto, luogo privato di contemplazione e di riposo, ornato da dipinti e rilievi allusivi alla cultura e alle virtù del mondo classico. Come tralasciare poi i luoghi legati al grande Tazio Nuvolari, l’imprendibile Mantovano Volante uno dei più grandi campioni automobilistici di tutti i tempi. Dalla Chiesa di Sant’Andrea, sorta su progetto di Leon Battista Alberti, dove si celebrarono i suoi funerali con una folla immensa, passando per la casa dove visse gli ultimi anni di vita, il cui muro esterno s’ispira ai vecchi box del Nürburgring, dove vinse nel 1935.

Il buffone di corte dei Gonzaga

La statua di Rigoletto
La statua di Rigoletto

Il viaggio a Mantova, alla ricerca di curiosità continua con il Teatro Scientifico che fu inaugurato da Mozart, appena quattordicenne, e porta la firma di Antonio Galli Bibiena. E ancora la Casa di Rigoletto, il buffone di corte dei Gonzaga, reso immortale dalla tragica opera di Giuseppe Verdi, il cui piccolo cortile interno accoglie la scultura del Rigoletto, opera di Aldo Falchi.

Mantova Tourism è un’ATI [Azienda Temporanea d’Imprese] che raggruppa società di gestione alberghiera, agenzie di viaggio incoming, trasporti, ristorazione, guide turistiche) e propone tour con un occhio attento alla storia, all’arte e alla buona tavola non solo a Mantova ma anche nei dintorni come la vicina Sabbioneta, anch’essa inserita nell’elenco dei patrimoni dell’umanità. )

 

Info: www.cittadimantova.it
www.comune.sabbioneta.mn.it
www.mantovasabbioneta-unesco.it

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