Il commercio elettronico italiano vive una stagione di seconda rinascita. L’ultima ricerca della School of Management del Politecnico di Milano sul 2010 conferma che gli acquisti dei clienti finali di beni e servizi, per mezzo del canale Internet, crescono di nuovo e a ritmi sostenuti. “Nel 2010 si è aperto un nuovo capitolo per l’ecommerce italiano”, ha detto Roberto Liscia, presidente di NetComm, Consorzio del commercio elettronico italiano.
Dopo un anno di stasi, – il mercato nel 2009 aveva registrati numeri in pari con il 2008 – la curva sale del 16 per cento. Come sempre, il turismo è la prima voce, con un valore di 443 milioni di euro, il 52 per cento del mercato dell’e-commerce. Migliora, novità importante, l’esportazione di beni e servizi, acquistati dagli stranieri, nei settori dove il made in Italy è meglio riconosciuto: moda, voli e alberghi.
Il commercio elettronico sta cambiando fisionomia: “Gli acquirenti online in Italia hanno raggiunto quota 8 milioni, spinti certamente anche da fenomeni sociali come facebook, twitter e tutti i siti in cui le persone entrano alla ricerca di relazione, informazione e svago e poi acquisiscono una dimestichezza tale da superare il divario tecnologico e quindi anche la sfiducia nel mezzo”.
Liscia ha anche parlato, peraltro, di un “panorama di profondo ritardo dell’Italia rispetto agli altri paesi. Infatti poco più del 12% degli italiani utilizzano questo canale.” (12/11/10)