Venerdì 13 Dicembre 2024 - Anno XXII

Trekking nel Borneo

Giungle claustrofobiche, fiumi possenti, paludi di mangrovie e il Kinabalu, la più grande montagna tra l’Himalaya e la Nuova Guinea. Una flora e una fauna ricchissime, completano le meraviglie del Borneo

Il fiume Sungai
Il fiume Sungai

Il Sarawak, lo stato malese che occupa la parte nord-occidentale dell’enorme isola bagnata dal Mar della Cina, è una terra nella quale i fiumi rappresentano spesso l’unica via d’accesso verso l’interno, dove le tribù Dayak vivono ancora in enormi “long-house” comunitarie.
Il viaggio inizia con l’arrivo a Kuching, prossima all’equatore; città umidissima e dall’aria greve, ciò non di meno fra le più affascinanti del sud-est asiatico. Camminando nelle stradicciole zeppe di merci, ingolfate d’auto, motorini e biciclette, tra un mercato e l’altro dove si vende ogni genere di mercanzia, si ha netta la sensazione che la vita scorra caotica, alla giornata, in attesa della successiva. Un po’ di quiete la si avverte lungo il fiume che scorre pigro e limaccioso, solcato dalle tradizionali barche di legno zeppe di insegne pubblicitarie, che traghettano i passeggeri verso l’altra sponda.

Nella giungla del Sarawak

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I “pinnacoli” del Gunung Mulu National Park

L’indomani si parte in aereo alla volta di Miri, cittadina prossima al sultanato del Brunei, che funge da base per i trekking più interessanti del Sarawak. Miri è un centro in rapida espansione, dall’attività febbrile, tra mercati, templi buddisti e moschee. Qui convivono molte razze. La base dell’economia è rappresentata da una notevole flotta da pesca e da numerosi pozzi di petrolio disseminati al largo della costa. Poiché Miri confina con il ricco Stato del Brunei, è naturale tragga benefici anche da questa situazione.
I trasferimenti non sono ancora terminati. Sorvoliamo centoventi chilometri di giungla (trenta minuti) rannicchiati tra i sedili di un piccolo aereo, un Twin-Otter da venti posti traballante e rumoroso, prima di raggiungere il Gunung Mulu National Park. Ma ne vale la pena! Si tratta di uno dei parchi nazionali più grandi, meta ideale per chi ama l’avventura. I cinquecentoquarantaquattro chilometri quadrati del parco sono dominati da tre montagne: il Gunung Api di 1750 metri, il Gunung Benarat di 1580 e il Gunung Mulu, il più alto, di 2375 metri.
Lungo il sentiero per il Gunung Api si raggiungono gli straordinari “pinnacoli”, incredibili pilastri di pietra grigia che si ergono minacciosi perforando la foresta di Mulu. Quindi il più esteso sistema di grotte del mondo, che include la Sarawak Chamber, forse la più grande del pianeta, la Deer Cave e la Clearwater Cave.

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