Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

Il turismo invernale affronta la crisi

Le previsioni sulla stagione appena iniziata: in calo gli assidui dello sci su pista, crescono sport alternativi,dalle ciaspole al freeride. Non sentono il calo degli arrivi le destinazioni con l?offerta più varia

Valli del Cimone. Foto Geovi
Valli del Cimone. Foto Geovi

L’onda lunga della crisi economica si fa sentire anche nel turismo invernale. I primi dati annunciati sono quelli di un’indagine previsionale per il periodo 2010-2011, a cura di Trademark Italia. Un campione di 680 operatori e 210 turisti, interrogati sulle prospettive della stagione appena iniziata, mette in evidenza segni di una difficoltà, per ora, tenuta sotto il livello di guardia. L’osservatorio turistico della montagna parla di “sopravvivenza” del mercato: il 64,6 per cento degli operatori si aspetta risultati stabili, il 31,5 prevede un calo e il 3,9 per cento una crescita. Secondo Trademark Italia, il settore delle vacanze sulle neve muove un giro d’affari complessivo che l’anno scorso stava a 11,2 miliardi di euro, mentre per questa stagione arriverebbe a 10,9 miliardi. I giorni tra il 6 e l’8 dicembre, con il “ponte” dell’Immacolata Concezione hanno deluso le attese e anche per le feste natalizie si respira un clima di preoccupazione.

Come cambia la vacanza sulla neve

Sassolungo. Foto Tourist Office Va Gardena
Sassolungo. Foto Tourist Office Va Gardena

La curva delle presenze potrebbe tornare a salire per Capodanno ma, come già accaduto per i mesi estivi e per il trend complessivo del turismo in Italia, a cambiare è il modo di intendere la vacanza. Aumentano i soggiorni brevi, calano le settimane bianche, crescono le pratiche e gli sport sulla neve alternativi allo sci su pista: ciaspole, scialpinismo, freeride. Complice il fattore dei prezzi – una vacanza sulla neve continua a costare molto e le tariffe sono in leggero rialzo – i turisti sembrano preferire le formule che danno una maggiore flessibilità, nei servizi alberghieri e nella scelta delle occasioni di svago. L’osservatorio segnala Lombardia e Veneto tra le regioni con le stime più negative mentre osserva, tra i mercati in crescita, quello del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. Le altre regioni vedono una sostanziale tenuta. Le località con riscontri più alti sono quelle dove l’offerta turistica è diversificata. Stando alla ricerca, la classifica vede ai primi posti Corvara, Selva di val Gardena, Ortisei, Madonna di Campiglio, Moena Cortina, Courmayeur, Livigno.

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