Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Viaggiare con i bambini, è possibile?

Piccoli viaggiatori crescono osservando le meraviglie del nostro retaggio storico. Non sempre facilitati da albergatori e ristoratori ancora poco maturi e attrezzati ad accoglierli

Menù baby
Menù baby

Quando viaggio cerco sempre di portare i miei bambini con me, perché il passato è la base su cui si appoggia il futuro, così come ogni generazione ha il dovere di educare quella futura. Vedere ciò che c’è di bello è il modo migliore per insegnare ai cittadini di domani ad amare il proprio retaggio e il proprio paese, affinché prendano a cuore i nostri tesori, di cui sono destinati a essere custodi.

Concetti ovvi e semplici, che in certi momenti vale la pena ricordare, perché non è bello vedere le macerie di edifici bimillenari, come la Domus dei Gladiatori di Pompei, che per incuria e mancanza di fondi si sbriciolano. Questo luogo in particolare i miei figli non potranno vederlo, e nemmeno i vostri e neppure la generazione seguente. Un motivo in più che dimostra come sia indispensabile guidare i bambini alla conoscenza del patrimonio. Peccato che il nostro paese non mostri accoglienza nei confronti dei bambini, anzi.

Settimana scorsa ho fatto un viaggio in Toscana e Umbria. Gli alberghi sono in genere strutturati per ospitare coppie e le soluzioni per famiglie sono arrangiate in qualche modo, come se a una famiglia non interessasse stare comodi e piacevolmente sistemati invece che accampati in qualche modo. Inoltre non ho trovato un ristorante che avesse un menù per bambini.

Mini-Turisti oggi, Grandi-Turisti domani

Viaggiare con i bambini, è possibile?

Solo i musei e i luoghi d’arte, i poveri tanto vilipesi luoghi pubblici, prevedono l’ingresso gratuito, o a prezzo ridotto, per i minori. È già un inizio, ma albergatori e ristoratori, che vivono sulle bellezze dei nostri luoghi, non potrebbero fare un piccolo sforzo per incentivare il turismo familiare? L’accoglienza che ha avuto la mia famigliola non può essere definita del tutto scoraggiante, ma l’approccio al turista bambino può e deve migliorare. Essendo dovere dei genitori introdurre presso la nuova generazione l’amore per il nostro ineguagliabile patrimonio artistico e insegnare ai cittadini di domani la santa educazione civica, si può pensare qualche facilitazione? I ristoranti con il menù per i bambini e gli alberghi attrezzati per ospitare gruppi familiari potrebbero ricoprire un ruolo importante in questa opera.

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Se il genitore si sente sollevato dalle spese, viaggerà ancora con i suoi figli e ci saranno quattro turisti al posto di due. Se il posto piace a un bambino, ci tornerà da grande, portando qualcuno. Il turismo, e con lui il futuro, si aiuta anche così. (13/01/2011)

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