Martedì 7 Maggio 2024 - Anno XXII

Il green tra pineta e dune costiere

Is Arenas oristano golf

I suggerimenti di Paolo Ferrari per andare alla ricerca dei paesaggi più interessanti e suggestivi in Italia e all’estero. Ricordate di portare sempre con voi mazze e sacca da golf! Vi portiamo in Sardegna a Oristano

Oristano Veduta dall'alto del Golf & Country Club Is Arenas
Veduta dall’alto del Golf & Country Club Is Arenas

La bianchissima spiaggia di Is Arenas, si sviluppa per circa sei chilometri, protetta dalla distesa di dune più vasta della Sardegna. Alle sue spalle troviamo il circolo golf omonimo, che si è guadagnato da tempo un posto di vertice nella hit golfistica europea. Accarezzato dalla brezza marina, e profumato dall’aroma del ginepro, della resina dei pini e dalla salsedine.

Il Golf & Country Club Is Arenas, è l’unico campo da golf sulla costa occidentale dell’isola. Se escludiamo le 9 buche executive di Alghero. Dal Pevero al Puntaldia, dal Sa Tanka a Is Molas, il golf sardo è quasi completamente orientato sulla costa sud e su quella orientale. Tecnico ma non difficile. Ognuna delle 18 buche si caratterizza per la particolarità del suo tracciato. Una segnalazione particolare va fatta per la 17: i tees di partenza si trovano in posizione dominante sul mare e sulla pineta regalando una superba vista della “Scaba e Sai”, una suggestiva torre costiera spagnola.

Is Arenas golf club tra nuraghi e ricette tipiche

Is Arenas La posizione spettacolare del sito archeologico di Tharros
La posizione spettacolare del sito archeologico di Tharros

Si trova a soli 18 km da Oristano e dalle rovine fenicie di Tharros, immerso in una vasta fascia boscosa di pini e ginepri, abitata da una fauna che annovera 94 diversi animali tra cui due specie di tartarughe. Le 18 buche si sviluppano all’interno di un pineta privata di 700 ettari per una lunghezza totale di 6.300 metri. Questo seducente percorso golfistico si trova a margine di un territorio che, circa venticinque milioni di anni fa, era ricoperto da una fitta foresta con milioni di palme ed alberi tropicali, distrutti da una violentissima eruzione di alcuni vulcani della zona, che trasformò questo eden tropicale in una foresta di enormi tronchi silicizzati.

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Quest’area della Provincia di Oristano, che ruota intorno al Lago Omodeo, rappresenta uno spaccato dell’autenticità della Sardegna, conosciuta per le sue bellezze costiere, ma probabilmente sottovalutata per il suo grande patrimonio naturalistico, archeologico e storico dell’entroterra. Dai nuraghi, numerosissimi in questa terra, ai siti archeologici più recenti, per finire con una gastronomia che nasce da antiche ricette e riti che si perdono nel tempo.

Territorio “magico”, lontano dal turismo chiassoso

Cavalli in corsa per l'Ardìa di Sedilo
Cavalli in corsa per l’Ardìa di Sedilo

Da Santu Lussurgiu, una deliziosa cittadina con un centro storico di origine medievale molto ben curato, adagiata sui contrafforti orientali del Monti Ferru, a Sedilo da visitare in occasione della festa in onore di San Costantino Imperatore, che culmina, il 6 e 7 luglio di ogni anno con l’Ardìa, la sfrenata corsa a cavallo tra due ali di folla, che si disputa presso il santuario. Nei pressi di Abbasanta, ecco il nuraghe Losa, abitato dall’età del bronzo (XIV secolo a.C.) fino all’epoca bizantina (VIII secolo d.C.). Si tratta di uno dei meglio conservati della Sardegna, arricchito dalla possente cinta muraria che circonda l’area dell’insediamento (circa tre ettari). Poco lontano, a Paulilàtino, d’obbligo una visita all’importante sito archeologico di Santa Cristina dove si trova un rarissimo pozzo sacro del IX secolo a.C.

Scendendo verso il lago Omodeo, troviamo nei pressi di Zuri, la chiesa di San Pietro (XII secolo) che, fino al 1922, si trovava nel fondovalle da cui fu completamente smontata e trasferita in questo luogo, affinché non venisse sommersa dalle acque dell’invaso creato dalla prima diga sul Tirso. Un territorio magico, ancora relativamente intatto, dove il turismo invadente e chiassoso non è ancora arrivato e dove ci si augura non arrivi mai. Da scoprire subito. E ricordate di portare mazze e sacca da golf.

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