Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

L’Esecutore

L’Esecutore di Lars Kepler, Longanesi, pagine 576, Euro 18.60.” width=”171″ height=”260″>L’Esecutore di Lars Kepler, Longanesi, pagine 576, Euro 18.60. Si chiama Joona Linna ed è di origini finlandesi, ma da anni ormai Stoccolma è la sua casa. È stato in ogni vicolo, viale e piazza. Ma Joona Linna non è mai stato in quell’appartamento elegante e lussuoso, da cui proviene una musica struggente e rarefatta. Joona Linna non è mai stato nel salottino dell’appartamento: è l’unica stanza totalmente spoglia, priva di arredamento, senza soprammobili, insolitamente vuota. A parte il corpo. L’uomo è come sospeso a pochi centimetri dal pavimento e … Leggi tutto

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di Lars Kepler, Longanesi, pagine 576, Euro 18.60.
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L’Esecutore

di Lars Kepler, Longanesi, pagine 576, Euro 18.60.

Si chiama Joona Linna ed è di origini finlandesi, ma da anni ormai Stoccolma è la sua casa. È stato in ogni vicolo, viale e piazza. Ma Joona Linna non è mai stato in quell’appartamento elegante e lussuoso, da cui proviene una musica struggente e rarefatta. Joona Linna non è mai stato nel salottino dell’appartamento: è l’unica stanza totalmente spoglia, priva di arredamento, senza soprammobili, insolitamente vuota. A parte il corpo. L’uomo è come sospeso a pochi centimetri dal pavimento e sembra ondeggiare nell’aria seguendo il placido suono del violino, mescolato al ronzio indolente delle mosche. Aveva ragione il collega che l’ha chiamato sulla scena del delitto: c’è qualcosa di inspiegabile. Il cadavere sembra fluttuare nel nulla. Omicidio o suicidio?

Da ispettore della squadra omicidi di Stoccolma, Joona Linna sa che le apparenze sono soltanto il velo ingannatore dietro cui si nascondono i crimini. E i crimini nascono da una cosa sola: i desideri. Quello che Joona Linna non sa è che anche i desideri più ambiziosi, anche i sogni più sfrenati possono realizzarsi. Quello che Joona Linna non sa è che la paura può trasformare qualunque sogno in un orribile incubo.

“… poco dopo Joona e Nathan Pollock possono varcare l’ingresso. John Bengtsson aspetta vicino a uno dei divani blu. Indica la porta doppia socchiusa, che dà su un locale luminoso. Joona cammina sui dischi e spalanca la porta. La calda luce del sole si riversa all’interno da una fila di alte finestre. Carl Palmcrona è appeso al centro dell’ampia stanza. Indossa un vestito chiaro, soprabito e scarpe basse. Le mosche zampettano sul suo viso bianco, intorno agli occhi e agli angoli della bocca, depongono piccole uova gialle e ronzano sulla pozza di urina e sull’elegante valigetta che c’è sul pavimento. La corda ha inciso a fondo il collo di Palmcrona, lasciando un solco rosso scuro; il sangue ha sporcato la camicia. «Giustiziato», constata Tommy Kofoed infilandosi un paio di guanti protettivi.”

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