Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

A Ravenna l’arte italiana del dopoguerra

Giacomo Balla, Ritratto di Benedetta Marinetti, 1951, Francesca Barbi La mostra d’arte contemporanea “L’Italia s’è desta“, di imminente apertura a Ravenna il 13 febbraio, richiama l’attenzione su un periodo concentrato di soli otto anni di ricerca, dal ’45 al ’53. Il secondo dopoguerra italiano viene scandagliato in un’antologica che comprende diverse avanguardie, parte una rinascita nazionale che portava voglia di nuovo, creatività, sperimentazione, in molti campi della cultura. Al museo d’arte della città di Ravenna si ritrovano neocubismo, realismo e movimenti come il Fronte nuovo delle arti, Forma 1, gruppo Origine e ancora Movimento d’arte concreta, spazialismo. Molti grandi nomi … Leggi tutto

Giacomo Balla, Ritratto di Benedetta Marinetti, 1951, Francesca Barbi
Giacomo Balla, Ritratto di Benedetta Marinetti, 1951, Francesca Barbi

La mostra d’arte contemporanea “L’Italia s’è desta“, di imminente apertura a Ravenna il 13 febbraio, richiama l’attenzione su un periodo concentrato di soli otto anni di ricerca, dal ’45 al ’53. Il secondo dopoguerra italiano viene scandagliato in un’antologica che comprende diverse avanguardie, parte una rinascita nazionale che portava voglia di nuovo, creatività, sperimentazione, in molti campi della cultura. Al museo d’arte della città di Ravenna si ritrovano neocubismo, realismo e movimenti come il Fronte nuovo delle arti, Forma 1, gruppo Origine e ancora Movimento d’arte concreta, spazialismo. Molti grandi nomi attraversano quegli anni con intuizioni importanti, da Renato Guttuso a Emilio Vedova, Alberto Burri, Ettore Sottsass, Enrico Baj, Lucio Fontana. Il raggio di artisti considerati è molto ampio; l’omaggio, per alcuni la riscoperta, di quella stagione sarà visitabile sino al 26 giugno. (08/02/2011)

 

Info: www.museocitta.ra.it

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