Nel giorno di San Valentino, la gastronomia si conferma una delle chiavi di maggiore appeal nelle proposte turistiche. L’abbinamento tra il buon cibo e una cornice romantica non poteva trovare una coincidenza maggiore il 14 febbraio e, se il nesso tra alimentazione e alcuni stati d’animo è oramai noto, gli chef hanno studiato con cura i menu dell’amore.
A Venezia, città romantica per antonomasia, il Centurion Palace hotel, sul Canal Grande, annuncia il menu “red passion”. Massimo Livan, cuoco del ristorante Antinoo’s, ha pensato, per iniziare, a ciotoline al frutto della passione con gamberetti alla menta e tagliolini con granchio, spinaci e mandorle. Una cena a lume di candela, che al Centurion si può gustare anche nell’intimità di una suite di lusso, prevede poi un cuore di riso con zucca, gheriglio di capasanta profumato al limoncino e polvere di liquirizia, rombo in crosta d’erbe con patate agli agrumi. Il cioccolato, si sa, è tra gli alimenti più ricordati quanto a capacità di migliorare l’umore: a Venezia, il dessert del Centurion comprende le tre tipologie: fondente, bianco e al latte e non dimentica il peperoncino.
Da Venezia a Gradara
Poco più a sud sulla costa adriatica, a Riccione, i menu dell’amore iniziano con brindisi a base di champagne e cioccolato, ma è nella città di Gradara che si può trovare la ricetta romantica per definizione, ispirata a Paolo e Francesca. Gli amanti danteschi, che secondo la tradizione si incontrarono proprio a Gradara, nella rocca dei Malatesta, danno il loro nome a una minestra a base di chiare d’uovo, formaggio e latte di mandorla. La propongono i ristoratori della cittadina, che curano, periodicamente , un calendario di cene medievali. Sabato 12 febbraio, la rocca contribuirà a dare un tono romantico alla serata grazie a un’illuminazione realizzata con mille candele.
Un San Valentino gastronomico in montagna, all’hotel Cristallo di Cortina, offrirà portate diverse per lui e lei: fazzoletti di ricotta con gamberi, zucchine e salsa di cacao o la spigoletta di mare con carciofini al cerfoglio per il gentile sesso; melanzane siciliane con uova di quaglia, ravioli liquidi di mozzarella e cipolla di Tropea su crema di zucca per il gusto maschile. Quantità a parte, tutti i menu sembrano rispettare i principi base della dieta mediterranea, da novembre 2010 patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. (10/02/2011)
Info
www.centurionpalacevenezia.com
Minestra di Paolo e Francesca
Ingredienti:
600/800 g di carne di cappone
4 l. di acqua (di solito minimo 3 l. di acqua ogni kg)
2 coste di sedano verde
1 cipolla
1 carota
1 pomodoro maturo
1 patata media pelata
sale grosso, pepe in grani
Parmigiano
Chiare d’uovo
Latte di mandorle
Per il brodo.
Mettere la carne in acqua fredda e portare a ebollizione a fuoco basso. Schiumare, eliminando con un mestolo le impurità che affiorano in superficie finché il liquido non risulterà limpido.
Aggiungere gli odori e il pepe. Il cappone potrà essere separato dal brodo una volta che le carni risultino quasi cotte, mentre il brodo potrà continuare a cuocere al minimo, per due o tre ore. Una volta raffreddato, si potrà ancora alleggerire il brodo eliminando il grasso condensato in superficie.
Per la minestra di Francesca.
Mescolare chiare d’uovo, pane bianco grattato, un poco di formaggio parmigiano e del latte di mandorle. Versare il composto in brodo di cappone non appena comincia a bollire.
Rimestare due o tre volte con un cucchiaio di legno e servire caldo.