Marketing e comunicazione
Per promuovere i tour, sulla scia dei primi “Koshare Tours”, continuarono ad essere realizzati, negli anni 20 e 30 del Novecento, tantissimi e colorati opuscoli informativi e pubblicitari, che illustravano la complessità e le caratteristiche degli itinerari, la durata dei percorsi e la facilità d’accesso che le nuove rotte erano in grado di offrire al viaggiatore. Infatti, per la “Harvey Company”, l’informazione e l’educazione del turista sono state fondamentali nel progetto del marketing turistico, tanto da pubblicare non solo depliant con la proposta dei tour, ma anche molti libri sui luoghi, sul popolo e sui paesaggi del Sud-Ovest, i quali erano realizzati con la collaborazione di artisti, fotografi, archeologi ed etnologi. La conoscenza profonda delle culture autentiche e delle tradizioni cultuali ed arcaiche che Erna Fergusson aveva per la sua terra, la condusse a tramandare e veicolare i suoi amatissimi luoghi, con la voce e con la penna. Erna fu guida turistica di carne e di penna. Nel 1931 pubblicò il suo libro tematico “Dei Dancing” sulle danze e sui cerimoniali indiani, caratterizzato dalla sua personale scrittura vigorosa, simpatica, narrativa ed accessibile, con il quale guadagnò una reputazione nazionale come esperto del Sud-Ovest, oltre una dozzina di libri di viaggio e per bambini, e circa cinquanta cronache-racconti ed articoli in grado di catturare il mistero e la magia del territorio, il senso del luogo e delle sue specificità.
I libri e le prime guide per promuovere le destinazioni
Era Fergusson, con i suoi tour prima e con i suoi passionali racconti, i suoi documenti etnografici ed antropologici, e le sue intriganti cronache, simili a diari e libri di viaggio dopo, incoraggiava le persone a visitare quei luoghi, che il lettore, grazie ai suoi bellissimi testi, riusciva ad immaginare e sentirsi coinvolto. Introdusse una generazione di americani all’antica terra che lei amava, descrivendo la grandiosità del paesaggio, sostenendo la comprensione inter-culturale, incentivando la conoscenza di ogni risorsa storica, culturale, antropologica, gastronomica e tradizionale del New Mexico, e promuovendo il Sud-Ovest come destinazione turistica. Infatti, fino alla fine del XIX secolo, raramente gli americani si avventuravano negli angoli più nascosti e misteriosi del New Mexico e dei territori dell’Arizona. Erna, seguendo la tendenza culturale verso le ricerche e gli studi legati all’interesse etnografico dei popoli indigeni, che coinvolsero, nella prima parte del Novecento, diversi studiosi ed artisti locali, contribuì, pertanto, con le sua attività turistica, giornalistica e letteraria ad diffondere le meraviglie ambientali, le rovine delle antiche culture, l’esotismo indigeno, l’identità dei popoli e degli insediamenti coloniali, rendendo il Southwest una destinazione attraente.
Impegnata in progetti culturali e ambientali
La Fergusson fu sempre molto attiva nella sua comunità locale: nel 1935 fu direttore del “The New Mexico TM trimestrale Pearce”; nel 1942 contribuì a fondare la “Albuquerque Historical Society”; partecipò attivamente ai progetti per la conservazione del patrimonio ambientale e culturale del suo territorio e sostenne molti programmi ed attività presso l’Università del New Mexico, che nel 1943 le conferì la Laurea ad Honorem in Lettere; nel 1962, Clark Powell soprannominò la Fergusson “First Lady of New Mexico Letters” in un articolo su di lei nel “New Mexico Magazine”. Erna Fergusson morì ad Albuquerque il 30 luglio 1964 e venne ricordata come una donna divertente che “è sempre stata un piacere sentirla nella splendida cornice parole-aneddoto, una voce di timbro fine, teneva i palmi delle mani verso l’alto come se portasse il suo parere e compiendo gesti di appoggio circolare per la sua storia”. (21/02/2011)
Fine. La prima parte è stata pubblicata giovedì 17 febbario 2011