Negli Usa la musak esiste da molti anni e si sente negli ascensori, nei supermarket, nelle attese al telefono. Sono frasi musicali rivisitate, che si ripetono dopo pochi minuti. Coprono il rumore o il silenzio, predispongono all’acquisto e alla pazienza, aiutano a rilassarsi tanto che qualcuno sostiene che il nome sia una crasi di Prozac e music. Da noi la musak è utilizzata soprattutto nella telefonia. Non è stata adottata negli ascensori, forse perché i grattacieli da noi sono pochi e i “viaggi” non sono sufficientemente lunghi da richiedere un intrattenimento. I suoni però sono entrati a far parte della comunicazione evoluta. Un esempio del loro utilizzo è nel progetto Urban Style Area, un “concept” in costruzione nell’area degli ex stabilimenti Bugatti a Campogalliano, vicino a Modena.
A ciascuno la “sua” musica
Nei corpi esistenti ristrutturati e in altri nuovi aggiunti, ci saranno negozi, luoghi di svago, di sport, di cultura, aree per l’artigianato e l’arte, ristoranti, bar, un albergo; spazi che apriranno le loro porte alla fine del 2012. Dietro l’ambizioso progetto, che vede coinvolti imprenditori, architetti, il sindaco di Campogalliano con la sua giunta, anche due società della Holding di Lapo Elkann, Independent Ideas per la comunicazione e Sound Identity per la caratterizzazione sonora e appunto il sound design. Delle cinque aree previste, ognuna avrà la sua identità sonora indispensabile per creare il contesto emotivo. Così l’area fashion avrà musica contemporanea, il design sinfonica, lo sport adrenalinica, eccetera.
Al tema della spazializzazione del suono è dedicata la Sound Room, una delle otto stanze del padiglione realizzato in Piazza Duomo a Milano, durante il Salone del Mobile, per la mostra “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime”, ideata da Denis Santachiara. (07/04/2011)
