Sabato 14 Dicembre 2024 - Anno XXII

Al mare… di corsa

Yamaha Fazer 8

Dall’Emilia alla Liguria passando per il raccordo che scavalla la Cisa. Due ruote di felicità a bordo della giapponese Fazer 8, Yamaha di 800 di cilindrata. Una moto maneggevole con i suoi 106 cavalli da far scorazzare. Per provarla su strada a pieno regime meglio programmare un week end sulle autostrade tedesche dove il piacere di aprire tutto il gas è concesso… a chi ci riesce

L'autore dell'articolo in sella alla Yamaha Fazer 8
A bordo della Yamaha Fazer 8

L’Appennino ligure, si sa, è quel luogo geografico che fa da spartiacque tra il mondo reale e il desiderio di Mare di chi vive al nord. Un altro luogo del desiderio è la nostra due ruote: quasi un’icona durante l’estate, una conquista nei mesi più freddi. Basta coprirsi bene, prendere la decisione… e via, alla ricerca del sole.

In questo caso la nostra meta, a bordo della Yamaha Fazer 8, era una delle più classiche, per chi arriva dall’Emilia: il golfo di La Spezia e, in particolare, quei piccoli paesini che fanno da gioielli di una corona distribuiti lungo le coste. Li infili, uno dopo l’altro, lungo lo sviluppo della costiera a occidente per arrivare a Portovenere, cantata anche da lord Byron che in queste acque si esibiva in tuffi e nuotate…

Guarda il video del viaggio

Con brio sulla Yamaha Fazer 8

Yamaha Fazer 8

Dunque, saliamo sulla Yamaha Fazer 8 di 800 di cilindrata. A vederla di fronte sembra “cattiva cattiva”, oltretutto in questa pelle nera del modello che avevamo in prova. Si tratta di un quattro cilindri che si mette in moto con un ronzio, apriamo appena il gas e usciamo dal cancello: “sole, mare, arriviamo!!!”.

Il primo pezzo di autostrada, la A1, fino alla congiunzione con il raccordo che scavalla la Cisa per arrivare al mare, al chilometro 99, diciamolo, è noioso!

Il “fazerotto” ce lo rende meno noioso nei due o tre momenti, complice la strada libera, in cui proviamo ad affondare il muso di questa Yamaha Fazer 8 sull’asfalto.
Nonostante il casco e i rumori aerodinamici sentiamo distintamente il ronzio del quattro cilindri farsi urlo… bisogna dire che, stante una protezione non particolarmente sviluppata, superando una “certa” velocità è necessario tenersi aggrappati al manubrio per non farsi portar via dal vento, e allora ci si spalma sul serbatoio per ridurre al minimo il coefficiente di resistenza e, di conseguenza, la fatica ad avambracci e spalle.

Strada con perenni cantieri a bordo di Yamaha Fazer 8
Yamaha Fazer 8
Gidabilità nei tornanti

Una “certa” velocità? Quale? Beh, concedeteci di lasciare alla vostra discrezionalità scoprire qual è, per ciascuno, quella “certa” velocità, senza dimenticare la sicurezza e, naturalmente, le multe e le relative perdite di punti.
Molto meglio, per fare queste prove, programmare un bel week end sulle autostrade tedesche dove il piacere di aprire tutto il gas è concesso… a chi ci riesce…

Lasciata l’autosole eccoci su quello che potrebbe essere uno dei tratti autostradali più divertenti in Italia, la A 15, Parma – La Spezia. Diciamo “potrebbe” perché in effetti, da che memoria d’uomo ricordi, e forse anche da prima, nel mesozoico inferiore, questa autostrada è sempre stata afflitta da cantieri stradali.
Cantieri nei quali, probabilmente, lavorano e hanno lavorato intere famiglie tramandandosi le buche da sistemare di padre in figlio in… nonno. Ora, poiché siamo in Italia e i lavori indugiano sempre nei medesimi punti, più o meno, si sarebbe portati a pensare (malignamente) che dietro allo zelo di questi cantieri vi siano denari e favori non sempre limpidi, ma, come abbiamo appena detto, queste sono solo malignità e siamo certi dell’assoluta trasparenza di questi… “Lavori Pubblici”.

Yamaha Fazer 8, una pantera al guinzaglio
Yamaha Fazer 8
Dettaglio della potente forcella

In ogni caso il nostro lamento riguarda proprio il fatto che, su una strada che “potrebbe” essere divertente con i suoi curvoni veloci, quando la Yamaha Fazer 8 inizia a prendere il ritmo giusto curva dopo curva, piega dopo piega, ecco ci tocca rallentare. E anche rapidamente per non stamparci sul retro di un TIR che è riuscito a imboccare prima di noi la monocorsia a disposizione dei mezzi che percorrono l’autostrada. Costringendo questa belvetta a “camminare” a 60 all’ora dietro a un gasteropode in forma di autoarticolato: sembra proprio di tenere al guinzaglio una pantera.

Nei tratti poi dove si possono lasciare liberi i suoi 106 cavalli di scorrazzare tra una curva e l’altra, si sente che la moto è contenta. E voi pure. Tra l’altro c’è anche da stare attenti perché la Yamaha Fazer 8 è una moto estremamente maneggevole, dall’ottima tenuta di strada: per farle fare una curva è sufficiente guardare in direzione di dove si vuole andare e la moto vi ci porta.

La facilità di guida di questa moto, unita al fatto che è anche estremamente sensibile al gas e ci vuole un niente per arrivare attorno ai 10000 giri, richiede molta concentrazione sulla guida e sulle proprie capacità di governare la moto in caso di manovra di emergenza: cosa molto comune su questa autostrada, dove capita spesso di trovarsi di colpo nel bel mezzo di una curva cieca, con il retro di un camion che – nonostante i divieti – si è messo a superare un suo simile a un’andatura da tartaruga.

Un occhio al paesaggio
Moto Yamaha Fazer 8
Una pantera scattante e docile

Senza mettere da parte la sicurezza proseguiamo sulla strada verso il mare; dopo aver superato Pontremoli ormai i cantieri sono pressoché terminati (certo, ormai anche il pezzo più bello è finito!). Vediamo sfilare Villafranca, Aulla, Santo Stefano Magra e, finalmente, arriviamo a La Spezia.

La strada prosegue scivolando tra le curve che attraversano o superano Marola, Mezzano. Le Grazie, certo assai meno veloci ma ugualmente affascinanti per il paesaggio circostante: qui non varrebbe nemmeno la pena di correre, ma di guidare in modo rilassato con almeno mezzo occhio dedicato a cogliere il Golfo di La Spezia che sfila alla nostra sinistra.

Curva dopo curva, rallentando di tanto in tanto per aver raggiunto il piccolo autobus che fa servizio tra il capoluogo e Portovenere: in questo caso vi suggeriamo di non tentare il sorpasso a pulmino fermo, un’auto in corsa nel senso opposto può sempre arrivare inaspettata. Considerando gli spazi esigui lasciati dalla carreggiata, se dovessimo trovarci a metà del sorpasso potremmo passare qualche frazione di secondo a sudare copiosamente…

Nella luce del Levante Ligure

Moto Yamaha Fazer 8

Finalmente siamo sull’ultima altura che sovrasta Portovenere, ormai si può dire che siamo arrivati: ancora un paio di chilometri o poco più e il piccolo borgo, che qualcuno vorrebbe far rivaleggiare con la più celebre e vippettara Portofino, spalanca le sue braccia per accoglierci.
Noi, a Portovenere, ci siamo arrivati alle nove del mattino, questo perché sapevamo che dopo le dieci è proibito l’accesso in moto alla banchina del piccolo porto.

Il desiderio era quello di fotografare la Yamaha Fazer 8 con lo sfondo delle case dalla tipica cromia del levante ligure, icona di questa terra magnifica, rubata con unghie e denti alla montagna.

Bisogna dire che, scendendo dalla moto e togliendoci il casco, resta nelle orecchie un costante ronzio che non ci fa dimenticare i chilometri percorsi con l’urlo del quattro cilindri a fare da colonna sonora di questo viaggio al mare. E poi, con il sole splendido che abbiamo incontrato in questo borgo, vogliamo vedere chi cercherà di smentirci quando affermeremo che, se il sole non c’è dove ci troviamo, con un giro su questa due ruote la Yamaha Faser 8 saprà tirarcelo fuori per dedicarcelo!

Un’ultima nota di merito a questa moto bisogna comunque farla: dopo averne decantato maneggevolezza e governabilità è nostro dovere sottolineare un dettaglio non insignificante in questi tempi economici di vacche magre: la Yamaha Fazer 8 è una moto estremamente parsimoniosa, andando a medie (più o meno) rigorosamente da codice siamo anche arrivati a consumi attorno ai 17, 18 chilometri con un litro, ma anche andando con più brio non siamo mai scesi sotto i 14, 15. E poi non dite che questa Yamaha Fanon vi tira fuori il sole anche dal portafoglio!

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