Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Cipro 2: modernità, storia e vocazione turistica

Cipro 2 Alberghi-da-favola

L’isola, caratterizzata da forti contrasti e da un passato tormentato, è una destinazione dalla forte capacità di richiamo. L’industria turistica è ben organizzata e dispone di un’ampia offerta. Mare, relax, benessere, ma anche monumenti, musei e siti archeologici

Cipro 2 Relax a 5 stelle nell'Anassa Hotel di Polis
Relax a 5 stelle nell’Anassa Hotel di Polis

Le qualità innate di Cipro ne fanno una destinazione eclettica, per vacanze tranquille e al tempo stesso originali e ricche di spunti. Atmosfere estive da aprile a ottobre inoltrato a sole tre ore di volo dall’Italia. Terra di forti contrasti. Qui convivono cultura europea e influssi orientali, abitudini antiche e comfort moderni, villaggi immutati nel tempo e centri dai vivaci ritmi urbani.
Cipro dispone della maggiore offerta alberghiera sulla costa meridionale, tra Capo Greko (poco distante dalla “turca” Famagosta, vita e spiagge ad Agia Napa) e i Bagni di Venere a Capo Akamas. Lungo la costa di Pafos si soggiorna in alberghi prevalentemente isolati, mentre a Limassol si fa vacanza in grandi strutture tra una trafficata Avenue (stile Miami Beach) e la spiaggia, raggiungibile attraversando l’immancabile lussureggiante parco dell’hotel con piscine varie. A conferma che Cipro è l’isola di Venere contribuiscono anche relax, salute e benessere. La maggior parte degli alberghi dispone di SPA e centri benessere, molto apprezzati anche dai turisti più esigenti.

Un po’ di storia passata e recente

Cipro La quasi totalità dei ciprioti è di religione greco-ortodossa
Quasi la totalità dei ciprioti è di religione greco-ortodossa

Nell’antichità, dal 58 a.C., Cipro appartenne per più di quattro secoli all’Impero Romano (Cicerone vi svolse l’importante incarico di console, Antonio la regalò a Cleopatra) e costituì la prima tappa dell’itinerario percorso dal cristianesimo per arrivare all’Urbe romana. Nella storia più recente, verso il XIII secolo, a una forte presenza commerciale dei Genovesi seguì il dominio veneziano. Estintasi nel 1489 la dinastia francese dei Lusignani, Cipro fu di fatto ceduta alla Serenissima dall’ultima regina, Caterina Cornaro. Il dominio veneziano durò meno di un secolo (1489-1571) e si concluse con l’assedio di Famagosta e il martirio di Marcantonio Bragadin, scorticato vivo dai Turchi, nonostante le garanzie di incolumità fornite da Lala Mustafà. Poi fu la volta dell’Impero Ottomano (1571-1878). Tre secoli in cui la chiesa ortodossa riacquistò la supremazia insidiata dai favori riservati a quella cattolica dai Lusignani e dalla Serenissima (attualmente il 95 per cento dei ciprioti è di religione greco-ortodossa).

LEGGI ANCHE  Delta del Po: escursione tra archeologia, natura, valli da pesca, laguna

L’arrivo degli inglesi

Cipro 2

Meno di mezzo secolo fa arrivarono i sudditi delle Regina Vittoria. Nel 1878, speculando sulla crisi dell’impero turco (il Grande Malato) la Gran Bretagna prese possesso di Cipro. Nel 1925 la dichiarò colonia. Le aspettative dei ciprioti di miglioramenti sociali, economici e di unificazione con la Grecia vennero deluse portando a episodi di insurrezione nel 1931. Nel 1950, il 15 gennaio, i britannici concedono di tenere un referendum sull’unificazione con la Grecia e il 95,7% dei greco ciprioti si pronunciò a favore. La Repubblica Indipendente di Cipro nasce il 13 dicembre del 1959 con primo Presidente l’Arcivescovo Makarios III. L’anno successivo, il 16 agosto del 1960 a seguito degli accordi di Londra e Zurigo la Gran Bretagna concede l’indipendenza totale, conservando 158,4 chilometri quadrati di sovranità britannica, occupati da due basi militari. La fine di ottantadue anni di occupazione rese giustizia a un popolo che meritava l’autogoverno, ma contestualmente diede spazio ai dissidi tra le etnie greca e turca.
Quanto accaduto dal 1974 è cronaca. La Turchia, col pretesto del mancato colpo di Stato a Cipro per rovesciare il Presidente eletto Makarios, da parte della giunta militare che governava la Grecia, invade il nordest occupando il 37 per cento dell’isola, provocando lo sfollamento dall’area occupata di 200mila greco ciprioti. Ancora oggi una linea verde divide l’isola e la stessa capitale Nicosia, tra la parte nord, illegalmente occupata dalla truppe turche, e la Repubblica di Cipro che, nel 2004, è entrata a far parte dell’Unione Europea e dal 2008 ha adottato l’Euro.

Cipro: Il 50 per cento del Pil si fa con il turismo

Cipro Il Columbia Beach Resort di Pissouri Bay
Il Columbia Beach Resort di Pissouri Bay

Un’isola ben situata nel Mediterraneo, un mare baciato da splendide condizioni climatiche, non può che annoverare il turismo tra le voci più importanti dell’economia. Per le vicende storiche sopra esposte, la presenza britannica non è solo nelle basi militari. Nell’isola c’è un viavai ininterrotto di turisti con soggiorno alberghiero e pensionati che hanno affittato o acquistato ville o appartamenti fuggendo dal clima di casa non troppo favorevole. A fronte di un buon “incoming” dall’Italia (con “pacchetti balneari” di costo medio per una clientela non di massa) e della costante presenza di una clientela selezionata del nord Europa, da qualche anno tour operator e albergatori ciprioti sono contenti della una nuova invasione: l’ennesima, stavolta fortunatamente pacifica e redditizia. Quella dei neoricchi vacanzieri dell’Est Europa, a cominciare dai Russi: non c’è ristorante senza un menu in cirillico. L’economia di Cipro, che genera il Pil, prodotto interno lordo, per circa il 50 per cento arriva dal turismo. I ciprioti l’hanno capito molto bene e su questo settore continuano a puntare offrendo servizi adeguati.

LEGGI ANCHE  Fede e colori delle Settimane Sante

Perché una vacanza a Cipro

Cipro 2 Questa anziana signora cipriota potrebbe essere scambiata per una donna del nostro meridione
Questa anziana signora cipriota potrebbe essere scambiata per una donna del nostro meridione

L’isola consente al turista o al viaggiatore di spaziare tra monumenti, musei e siti archeologici. Ma anche tra itinerari naturalistici, religiosi e gastronomici. La natura qui non è circoscritta a spiagge e panorami marini. Interessante un’escursione ai monti Troodos, nel sud-ovest dell’isola dove sorge il monte Olimpo (1.953 m), la cima più alta dell’isola, ricca di foreste, panorami imprevedibili in un’isola mediterranea. A ciò si aggiunga la presenza nei Troodos di ben nove chiese bizantine, giustamente dichiarate (come altri luoghi storici di Cipro) Patrimonio dell’Umanità.
Dall’esperienza del nostro viaggio, le ragioni per andare a visitare Cipro sono più d’una: la cultura, la storia (di qui sono passati pure Cicerone, Riccardo Cuor di Leone e Leonardo), le religioni (si trovano gli ortodossi doc), la mitologia. Ai piaceri della mente poi ci sono quelli del corpo in un mare dalle limpide acque (54 Bandiere Blu assegnate nel 2010 dalla Giuria internazionale della Foundation for Environmental Education. Il 98,2% delle spiagge soddisfa tutti gli standard obbligatori in materia di qualità delle acque e dei lidi) e, infine, ma non ultimi, i piaceri della gola soddisfatti da una variegata e saporita gastronomia locale.

Commandaria, vino dei Re, per una cucina saporita

Cipro 2

Il nettare cipriota diede ebbrezza ai Faraoni egiziani e a re Salomone. Giunto ai nostri giorni, l’ottimo Commandaria tuttora domina il mercato. Si tratta di un vino dal passato infinito che vale la pena ricordare. Vantato come “il più antico vino del mondo”, deve il nome alla Gran Commandarie, una costruzione dei Cavalieri Ospitalieri del XII secolo. Uno dei suoi più accaniti consumatori, Riccardo Cuor di Leone, definì il Commandaria “Il Vino dei Re e il Re dei Vini”. Un vino che entrò nella storia: si racconta che Pietro I, re di Cipro, al fine di coinvolgere il re d’Inghilterra nelle Crociate, partì per Londra con qualche buona bottiglia di Commandaria e l’affare fu concluso.
La gastronomia cipriota è spiegata dalla posizione geografica e dalle tradizioni dell’isola. Ai soliti piatti greci (Mussakà e Suvlàki) e ai sapori del vicino Medio Oriente (la pasticceria, Baklàva, Lukùm e le spezie) si aggiungono le specialità locali: l’Halloumi (formaggio alla griglia) i Keftedes (polpette) i Seftalia (involtini di maiale).
Cipro nel cuore”, così recita il motto dell’Ente del turismo. Una volta tornati a casa, Cipro può capitare che davvero vi sia rimasta un po’ nel cuore.

LEGGI ANCHE  Massa Marittima e le tartarughe italiane

Cipro 1: Alla scoperta dell’isola di Venere

Leggi anche: 

India. I tetti di Vrindavana

Tunisia: il Festival del Sahara di Douz

Condividi sui social: