Sabato 2 Novembre 2024 - Anno XXII

Marco Polo non ci è mai stato

Marco Polo non ci è mai stato Dieci anni di un viaggiatore postmoderno di Rolf Potts, Ponte delle Grazie, pagine 336, Euro 16.00.” width=”175″ height=”260″>Marco Polo non ci è mai stato Dieci anni di un viaggiatore postmoderno di Rolf Potts, Ponte delle Grazie, pagine 336, Euro 16.00. Dieci anni in giro per il mondo. Venti storie di viaggio. E più che gli adesivi sulla valigia – il medagliere di ogni turista che si rispetti – sono le storie raccolte, la gente incontrata, i luoghi abitati – e quindi vissuti, non semplicemente visitati – il tesoro prezioso e insostituibile del viaggiatore. … Leggi tutto

<span style=Marco Polo non ci è mai stato
Dieci anni di un viaggiatore postmoderno
di Rolf Potts, Ponte delle Grazie, pagine 336, Euro 16.00.
” width=”175″ height=”260″>
Marco Polo non ci è mai stato
Dieci anni di un viaggiatore postmoderno
di Rolf Potts, Ponte delle Grazie, pagine 336, Euro 16.00.

Dieci anni in giro per il mondo. Venti storie di viaggio. E più che gli adesivi sulla valigia – il medagliere di ogni turista che si rispetti – sono le storie raccolte, la gente incontrata, i luoghi abitati – e quindi vissuti, non semplicemente visitati – il tesoro prezioso e insostituibile del viaggiatore. È così che ogni esperienza, dalla più insolita (tentare di imbucarsi nel blindato set thailandese di una grande produzione hollywoodiana, trovarsi senz’acqua in un giro solitario a piedi nel Sahara) alla più apparentemente ordinaria (frequentare un corso di sesso tantrico per turisti in India, girare per l’outback australiano in mezzo ai distratti partecipanti di un viaggio organizzato), diventa una perla narrativa, capace di restituire con nitidezza colori, sapori, profumi e suoni di un mondo sempre più globalizzato.

“All’arrivo al Cairo incomincio d’istinto a temere le piramidi. Non temo di sentirmi inadeguato di fronte agli antichi megaliti, e non temo una presunta maledizione dei faraoni. Quel che temo, piuttosto, è il disinganno. Temo che non vedrò gli antichi e grandiosi monumenti con la dovuta soggezione o prospettiva storica. Temo che mettendo a confronto la fama con la realtà, rimarrò deluso. Temo che le piramidi – studiate, glorificate e depredate per migliaia di anni – risulteranno, nell’esperienza, poco più che una statica cartolina per turisti priva di autentica ispirazione o bellezza. La cosa più irritante di questa fobia da piramidi è che alla fine sarò obbligato a farci i conti. Dopo tutto, andare al Cairo senza vedere le piramidi è come sposarsi senza consumare: ci puoi provare, ma alla fine l’ossessione per quello che ti stai perdendo avrà la meglio.”

LEGGI ANCHE  La Valle del kamasutra. Segni, sogni e altro scelti dal poeta

Rolf Potts in questo libro ci ricorda che il viaggio, ancora più che ai tempi di Kerouac, è una dimensione mentale: agli occhi di ciascun viaggiatore il medesimo luogo, per quanto intatto si sia conservato nei secoli, appare diverso, in virtù dello sguardo irripetibile con cui ognuno ridisegna la geografia del mondo. Dimentichiamoci una buona volta il vezzo moderno di ripercorrere le orme dei viaggiatori antichi: per come si presenta ai nostri occhi, ogni posto attende ancora il suo esploratore.

Condividi sui social: