Forse non tutti lo sanno ma la maggior parte del sughero con il quale tappiamo le nostre bottiglie di vino proviene dalla Sardegna. Soprattutto nella Gallura, la parte nord-orientale dell’isola ed entroterra della Costa Smeralda, ospita le sugherete per centinaia di ettari come un immenso tappeto verde di milioni di querce centenarie e possenti alberi che creano un particolare microclima habitat ideale per la proliferazione di diverse specie di animali, volatili e piante.
Per scoprire le sugherete in tutta la loro bellezza in una giornata c’è un percorso di trenta chilometri da fare in bicicletta o a piedi lungo il vecchio tracciato della ferrovia a scartamento ridotto che in passato collegava Tempio Pausania e Calangianus con la stazione di Monti per trasportare il sughero verso il porto di Olbia. Quel che resta della vecchia ferrovia è stato recuperato per la maggior parte del percorso e costituisce oggi un bellissimo tracciato pedonale e ciclabile.
Il verde carico delle chiome, l’azzurro limpido del mare
L’itinerario parte dall’innesto lungo la Strada Provinciale 147 Olbia-Monti (indicazione Pedra Majore). Dopo pochi chilometri di strada asfaltata s’incontra la vecchia ferrovia (Monti/Calangianus-Tempio Pausania). Per un certo tratto i due tracciati procedono parallelamente, poi la vecchia ferrovia s’inerpica verso il monte Limbara attraversando sugherete secolari, le cui chiome, a volte, costituiscono vere e proprie gallerie intervallate da imponenti rocce di granito. E da qui che, ad ogni tornante, il panorama cambia frequentemente per spaziare dai boschi fino al mare di Tavolara e del golfo di Olbia. È anche possibile abbreviare il percorso iniziando dall’intersezione della vecchia ferrovia con la Strada Provinciale 138 Calangianus–Berchidda, o dalle successive intersezioni con la Strada Statale 127. (21/06/2011)
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