Ci fu un tempo, quando le strade erano bianche e le salite interminabili, nel quale degli eroi spingevano per ore e ore, con gran fatica, i loro cavalli di ferro su e giù per strade infami in Italia e non solo, equipaggiati con camere d’aria e gomme di scorta, borracce d’acqua, tanto coraggio e la follia che nasce dalla disperazione. Era il ciclismo degli anni ruggenti, dove il doping era un fiasco di rosso e la frittata della nonna, con biciclette pesantissime senza cambi e moltipliche che facilitassero la pedalata. Eppure anche a quei tempi le montagne si scalavano, eccome, e così si creavano la leggenda del ciclismo, il mito della fatica.
Volete avere un’idea di cosa significasse pedalare a quei tempi? Eccovi serviti: appuntamento domenica 10 luglio alle 9,30 a Ceresole Reale (Torino), nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, per gustarvi i 17 chilometri di salite con un dislivelo di 1.000 metri (quota di partenza 1.600 e arrivo a 2.612 metri) del primo cicloraduno con bici e abbigliamento d’epoca.
Bici d’antan pesanti 10 chilogrammi e più…
Il percorso è adatto a ciclisti molto ben allenati con una pendenza media che sfiora l’8%. Come se non bastasse l’equipaggiamento, che deve rigorosamente essere d’epoca, prevede magliette di lana, scarpini di cuoio e biciclette d’antan che possono pesare oltre dieci chilogrammi. Il cicloraduno fa parte del weekend ciclistico che vede l’arrivo a Ceresole Reale, sabato 9 luglio, della 9ª tappa del Giro d’Italia Femminile. (28/06/2011)
Info: www.pngp.it; www.girodonne.it