Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Vademecum Zibaldonico tra Romagna e Ferrara

Consigli e dritte di una fastosa e festosa combriccola di “Amici” (con la “A” maiuscola) “laddove” si scopre (direbbe l’estensore) cosa ci sia di bello – geografstoricamente – da vedere, gustare e sorseggiare. In marcia, dunque!

Dalle “collane” di aglio ai Catamarani dell’Adriatico

Ai Bagni Piramidi del Lido di Spina per un buon piatto di seppie fritte con salsa di pomodori, strigoli e prezzemolo
Ai Bagni Piramidi del Lido di Spina per un buon piatto di seppie fritte con salsa di pomodori, strigoli e prezzemolo

Ma come cantava Secondo Casadei in “Romagna Mia”, ‘….lontan da te non si può star…’. Eccomi allora con Paolo in marcia di avvicinamento (dopo blitz a Voghiera, capitale italiana dell’Aglio, Grande Fiesta il primo weekend d’agosto) destinazione finale il Lido di Spina (road map: Ro, Copparo, Formignana – doveroso stop in onore delle ascendenze del direttore di Mondointasca, “lo dice” il cognome; autostrada, si fa per dire, Ferrara-Porto Garibaldi). Siamo ormai a un tiro di schioppo dalla Terra del – cosiddetto, ma in realtà era un fior di brigante – Passator Cortese (di cui acquisto una interessante biografia alla Libreria Romagnola di Bagnacavallo; vi faccia un salto chi è interessato alla cultura, alla storia, alle tradizioni e alla gastronomia dei posti che visita, il negozio abbonda di pubblicazioni, riviste, ‘lunèri’ e financo vocabolari italiano-romagnolo). Ma prima di attraversare il confine ferrarese-romagnolo, io e Paolo compiamo un paio di escursioni (bel 16 chilometri tra andata e ritorno) e una bella pappatina ai Bagni Piramidi del Lido di Spina (William, sommo padrone e pure chef, ci prepara Tapas Variadas eppoi seppie fritte decorate con una salsa di olio, pomodori, salvia e aglio, un mangiare ‘da inginocchiatoio’). Nella vicina Magnavacca, oggi più nota come Porto Garibaldi, si va nel Porto Canale ad ammirare i Catamarani che propongono andate in mare con divertente pesca sportiva (sgombri e aguglie, una volta ne cuccai a chili): il “Vincent” di Angelo parte il mattino e torna nel pomeriggio (dopo magnata di pesce e grappa) ma ci sono anche arditi con canna (da pesca) che si imbarcano alle 21,30 e tornano alle 5. Niente male è anche la visita alle adiacenti Valli & Saline di Comacchio (gran bella cittadina, non solo per i Treponti, ma pure per il profumo di Venezia che si respira). E al Bettolino, punto informazioni e partenze, si può anche mettere qualcosa sotto i denti (ovvia Anguilla, il veneto Bisàto, ma non male anche un’umile piadina arrotolante alici e pomodoro).

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Un “pensiero” per Anita, un altro per Olindo e “pesce azzurro”

Mandriole dove morì Anita Garibaldi
Mandriole dove morì Anita Garibaldi

E infine, valicato il Passo di Primaro (che non è un valico ma solo un ponte sul fiume Reno) le Romagne! Ancora 5 minuti d’auto e tra le Mandriole e Sant’Alberto si medita laddove spirò Anita Garibaldi (ma ‘ste femministe cosa aspettano a ‘scoprirla’? e quelli della festa dell’Unità d’Italia, che non le hanno ancora dedicato un rigo?). Un po’ più in là (verso Sant’Alberto, laddove si vorrà visitare la casa natale ora museo di Olindo Guerrini o se preferite Lorenzo Stecchetti) sosta nell’unico Forno a legna della bassa Romagna (comprare biscotti Zuccherini, ancorché carucci) e must mangereccio al ristorante La Rucola (oltre che splendide tagliatelle, grandi, in stagione, quelle con gli Strigoli, il padrone è un ben deciso fratello nerazzurro, ah, i fichi giulebbati). Ma Paolo insegue una irrinunciabile mèta e quindi non rinunciamo: appena aperto, a Milano Marittima, il selfservice Pesceazzurro per 11 euro (ma puoi anche mangiare con 8,50) ti ammannisce 2 antipasti, 1 primo, 2 secondi, 1 contorno, 1 quartino di vino, mezza minerale, pane e coperto. Copyright della Cooperativa Pescatori di Fano (altro selfservice a Cattolica), numeri da capogiro, toccati i 2500 coperti in un giorno. Pesce Azzurro, una prece. (21/07/2011)

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