Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Il mistero della veglia nell’Oratorio di Castelvecchio

Per anni nei “Giorni Cristiani”, quelli di Pasqua, nel paesino vicino Pistoia coppie di fedeli hanno vegliato di giorno e di notte le “vescie”, i vasi nei quali era conservato al buio il grano per farlo germinare per l’Eucarestia. Di questo rituale ormai in disuso, si sa ancora ben poco

Gli splendidi affreschi dell'Oratorio del Santissimo Rosario
Gli splendidi affreschi dell’Oratorio del Santissimo Rosario

L’Oratorio del Santissimo Rosario si trova sotto la Chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di Castelvecchio del comune di Pescia (Pistoia). L’interno è interamente ricoperto di affreschi che rappresentano le Storie della Vergine e di Cristo distribuite scena per scena in ogni singolo riquadro suddiviso da colonnine dipinte. Sul fondo è presente un altare con sopra l’immagine della Crocifissione. Sulla volta vi sono raffigurate, a partire dall’entrata verso l’altare, l’adorazione del calice, il Padre Eterno in gloria, La Madonna del Rosario con bambino e i Santi Francesco e Caterina. Il pittore è ignoto, ma gli affreschi sono stati datati intorno al XVI secolo. L’Oratorio fu progressivamente abbandonato fino ad essere utilizzato come stalla e come magazzino dalla stessa chiesa di San Giovanni. Fortunatamente è stato da poco rivalutato da due giovani abitanti del paese, che ripulirono le stanze, riscoprendo i bellissimi affreschi. L’intervento dei Beni Culturali, della Curia Vescovile e della Dott.ssa Maria Cristina Masdea, ha potuto ridare alle immagini lo splendore di un tempo, però solo dopo un lungo lavoro di restauro perché erano particolarmente rovinate.

Il rituale della veglia e della germinazione del grano

L'ingresso all'Oratorio
L’ingresso all’Oratorio

Questo ambiente intimo e nascosto fu creato a imitazione del Santo Sepolcro di Gesù Cristo. Qui il Giovedì Santo di ogni anno, giorno della memoria dell’Ultima Cena e della cattura di Gesù nell’orto degli ulivi, venivano portate le Ostie consacrate che venivano conservate fino al giorno di Pasqua. Questo rituale svolto di consueto in ogni chiesa cristiana, in questo luogo doveva avere qualche valore aggiunto sconosciuto, perché l’Oratorio era vegliato a turno, giorno e notte, senza sosta, da alcuni abitanti scelti. Perché? Forse qui avveniva qualche evento sacro che non poteva in alcun modo essere disturbato?

LEGGI ANCHE  Romagna destinazione di eccellenze: accoglienza, ospitalità

Purtroppo il trascorrere degli anni e la scomparsa della figura del “Pievano” ha fatto perdere questa preziosa abitudine. L’Oratorio è stato da sempre sede della Compagnia del S.S. Rosario che fa parte oggi della Misericordia di Castelvecchio. Questa compagnia si dedicava a molte attività legate alla parrocchia, organizzandole e monitorandole. Il momento più importante, a cui tutti i membri della Compagnia si dedicavano anima e corpo, erano i “Giorni Cristiani” per eccellenza, quei momenti in cui tutto doveva essere perfetto: la Pasqua. L’Oratorio era il luogo in cui sarebbe avvenuto un particolare rituale e veniva pazientemente preparato per l’occasione. Innanzitutto sull’altare venivano posizionate le “vescie”, dei vasi al cui interno veniva tenuto al buio il grano per farlo germinare, così da uscire dai contenitori a circondare l’Eucarestia con un effetto scenografico di grande effetto. Però, ciò che ci pone degli interrogativi rimane il fatto che il Tabernacolo doveva essere continuamente vigilato per 40 ore, compito che veniva affidato a persone scelte da una precisa lista che si sarebbero suddivise i turni di veglia.

Condividi sui social: