Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Sognando l’Australia sulle orme di “Priscilla”

Viaggio “on the road” tra Sydney e Alice Springs come Bernadette, Tick e Adam, i tre amici protagonisti del musical “Priscilla”. A bordo di un vecchio bus rosa partono insieme per il deserto australiano alla ricerca di amore, amicizia e avventure inaspettate…

Una scena del musical
Una scena del musical “Priscilla. La regina del deserto”

 

L’Australia non è solo una meta da coppiette (etero) in viaggio di nozze, anzi. È un autentico paradiso per il turismo gay e lesbo. Non a caso è sede di una folta comunità omosex e, ogni anno, di un’affollatissima festa, la Gay & Lesbian Mardi Gras Parade. Insomma quasi un mondo a parte, da scoprire magari a tempo di “Mamma Mia” (Abba) o di “I will survie” (Gloria Gaynor) seguendo le orme di Bernadette, Tick e Adam. I protagonisti della pellicola “Le avventure di Priscilla la regina del deserto”, commedia del regista Stephan Elliot (1994), da cui oggi è tratto il musical “Priscilla – La regina del deserto”, da poco sbarcato in Italia, al Teatro Ciak WeBank di Milano. Un viaggio ovviamente on the road, si spera non a bordo di una sgangherata corriera rosa shocking come quella del film, che non può non iniziare (e finire) dall’Imperial Hotel al 35 di Erskneville Road, locale simbolo della comunità LGBT australiana, da poco riaperto dopo esser stato chiuso per lavori di ristrutturazione. D’obbligo, anche se fuori copione, un giro per Sydney. Una volta noleggiato un’auto si parte per Broken Hill, città mineraria che, sebbene sia a 1.100 km dalla costa e circondata da zona semidesertica, offre numerose attrazioni turistiche. Una volta arrivati concedetevi una passeggiata in Argent Strett e una visita al Mario’s Palace Hotel al 227 di cui in Priscilla si ha un assaggio della pittura aborigena (colori naturali e tecniche semplici ma di grande effetto) che rende questo locale unico nel suo genere. Qui non stupitevi se ad attendervi sarà proprio il protagonista del film (nella pellicola il proprietario del Mario’s Palace Hotel è interpretato dal vero proprietario dell’albergo, Mario Valentini, un italiano immigrato).

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Ayers Rock, uno dei più celebri simboli dell’isola-continente

Uluru Ayers Ayers
Uluru Ayers Ayers

E per finire perché non pensare di scalare l’Uluru Ayers Ayers, la celebre “gemma” del Parco Nazionale di Ayers Rock, che in tutto il mondo rappresenta uno dei più celebri simboli del continente australiano. La scena prevista nel film è stata poi abolita (la sola idea che due drag queen e una transessuale scalassero la montagna sacra degli aborigeni fece scandalo!). Chi preferisse contemplarla solo con lo sguardo lo faccia al tramonto: è uno spettacolo della natura. Come del resto tutto il viaggio in quest’isola-continente che vi porterà alla scoperta di un mondo selvaggio e poco abitato, in cui si mischiamo tradizioni, grandi spettacoli naturali e città proiettate nel futuro. Solo il fuso orario, tra +7 e +9 ore, rischia di massacrarvi. (27/01/2012)

Outback, il “Centro Rosso”

Opera House, Sidney
Opera House, Sidney

Una volta ripreso il viaggio sarà la terra rossa che regala a quel territorio semi-desertico unico al mondo che è l’outback australiano il nome di “Centro Rosso” a farvi compagnia. Scoprirete il mondo sottosopra di Coober Pedy dove un’eccentrica comunità di circa 4mila persone di 45 nazionalità diverse vivono in case sotterranee per reggere alle condizioni climatiche estreme della zona (i mesi fra aprile e ottobre sono i migliori per resistere al clima desertico dell’outback dell’Australia Meridionale). Qui potrete mettervi a caccia di opali e ammirare una galleria d’arte nel sottosuolo. Una volta tornati in superficie, da ammirare gli scenari apocalittici della zona e una parte della recinzione più lunga del mondo. Soprattutto, non perdetevi il cielo dell’outback di notte, quando le stelle brillano più degli opali. Una volta ad Alice Springs, famosa città situata nel cuore rosso dell’Australia, potrete camminare nel “bush”, unirvi a un’escursione in cammello attraverso le sinuose dune del Simpson Desert o passare una giornata in compagnia degli aborigeni.

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