Paolo da Sei a Dieci
6. È Demiurgo, ideologo e istruttore delle Guide Turistiche de Berghem.
7. Organizza, promuove, realizza i Tour del Mistero (da primavera ad autunno, sapiente giro serale lardellato di info di storia, architettura e arricchito da aneddoti e animazione, un paio d’ore davvero intriganti).
8. Revisionista storico invita ad audaci (nella Bergamo ‘Anticamera del Vaticano’!) ricordi, tipo (in preparazione) un itinerario lungo i merliniani casini locali (di cui uno, giura il Deus ex Machina, era riservato ai preti).
9. Produce rievocazioni storiche, ultimo parto “Le 5 Giornate di Bergamo”, savoiardi contro le truppe dell’Imperial Regio Governo (e Paolo mi ha garantito un posto da comparsa, vestendo nientemeno che l’uniforme del da me amato maresciallo Radetzky; sarà bellissimo).
10. In giro per la Upper Bergamo, preceduto da una disinvolta panza, non c’è essere umano (ma ho visto fargli le feste pure un bassotto e un cane lupo) che – cordialmente ricambiato – non lo riverisca; conosce tutti, apre portoni (ha le chiavi di quasi ovunque, e se non le ha, citofona) ti mostra nascosti monumenti, entra disinvolto in case nobili, botteghe, studi d’arte, osterie e bar (è financo amico – per mia somma gioia – del padrùn del mitteleuropeo Caffè del Tasso, eccelso elaboratore di Bitter Campari e mio correligionario nerazzurro, nel senso di Inter, perché anche l’Atalanta Bergamasca Calcio vanta identici gloriosi colori). Questo è il Paolo Moschini.
Bellezze architettoniche e antiche corride
Ma senza la magìa di Bergamo (Alta) sarebbe stata dura anche per il Paolo divenire Profeta di valide bellezze e intriganti vicende: provateci voi a diventare aedo, cantore di, con tutto il rispetto, Busto Arsizio o Catanzaro.
E voglio ben sperare che il colto lettore già conosca questa splendida Acropoli orobica, ‘must’ del turismo lombardo (quantomeno vi avrà fatto un salto prima o dopo aver volato Loucost dalla vicina Orio al Serio). E se mai qualche provvisorio illetterato non conoscesse ancora Bergamo Alta, anticipo i nomi di varie chicche da ammirare (meglio, ça va sans dire – e stranamente lo suggerisco senza attendermi tangenti – se ci va guidato dal Paolo). ‘Highlight’ la trecentesca eppoi venexiana piazza Vecchia e dietro il Palazzo della Ragione la piazzetta del Duomo: viene il torcicollo tante sono le bellezze da vedere (ivi compresi i resti di Bergamo romana, meditando alla vista delle plumbee canne del riscaldamento). Eppoi, passeggiando lungo il decumano, la casa dei potenti Suardi, la vicenda dei Thurn und Tassi/Taxis (da cui per certo le PPTT e forse pure le auto pubbliche), un convento dal bel quanto semplice chiostro, per non parlare di una nascosta Domus Mercatorum, una sorta di caravanserraglio (ma senza bestie) in salsa lombarda. E le carceri, il mercato del pesce, i bastioni con porta difesa dal mai troppo lodato Leon de San Marco. Ma nessuno è perfetto, talché il qui scrivente irriducibile ‘aficionado a los toros’ porta il Profeta Paolo Moschini nella piazza Nuova e lì giunto gli “insegna” che un giovedì Grasso del febbraio 1567 vi si celebrò un’emozionante corrida.
(29/03/2012)