Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Valchiavenna, mi ricordo montagne affollate

Equazione festaiola: meno turisti, più alberghi vuoti; più alberghi vuoti, prezzi aumentati. Si può partire da qui. Tutti debbono rendersi conto che è un “momento” che potrà anche durare a lungo; quindi, da affrontare uniti (chi offre e chi consuma) per superarlo

La Valchiavenna vista da Valle della Forcola (foto L. Vezzoni)
La Valchiavenna vista da Valle della Forcola (foto L. Vezzoni)

 

Pasqua triste per l’Italia. In giro c’era metà della gente, pertanto, a occhio e croce, al trenta per cento di mancate presenze che si diceva bisogna aggiungere un altro venti. La Valchiavenna non fa eccezione. Al ristorante dove non trovavi un tavolo nemmeno se piangevi, quest’anno non si deve più piangere. Una prenotazione sola, oltre a noi che siamo ancora indecisi, visti i prezzi.

Letti, sedie e tavoli vuoti

Valchiavenna, mi ricordo montagne affollate

Come si diceva, si parla di mancate presenze. Noi siamo qui, presenti, non avremmo voluto mancare. Non vorremmo mancare nemmeno la prossima estate, potendo. Come si fa, data la situazione contingente, la negativa congiuntura? Da una parte bisogna riempire i letti deserti e le sedie vuote, dall’altra non si può pensare di avere il pienone senza ritoccare le tariffe e senza guardare lontano, a turisti imprevisti che possono arrivare da paesi finora mai considerati. E gli italiani, vogliamo lasciarli a casa? Vogliamo che si indebitino per andare via una settimana? Serve un’ampia riflessione da parte di tutti i soggetti coinvolti, e noi primi che descriviamo posti meravigliosi dobbiamo essere onesti e dirvi che sappiamo molto bene come stanno le cose, non solo in via teorica ma anche per esperienza personale. Che le montagne non siano affollate per certi versi è un bene, soprattutto per la montagna. Vedere gli impianti di risalita girare a vuoto, a stagione non ancora chiusa, non è un bene per niente, soprattutto per chi di questa cosa vive e che forse, vista la situazione, la prossima estate non potrà permettersi di andare al mare. (16/04/2012)

Feste Pasquali allo “spread”

Il sentiero escursionistico della via Bregaglia
Il sentiero escursionistico della via Bregaglia

Da una parte uno si chiede perché, se vogliono lavorare, hanno aumentato i prezzi. Dall’altra un tempo agli aumenti non ci avremmo fatto caso, o non ci sarebbe interessato più di tanto, perché almeno a Pasqua o al Lunedì dell’Angelo uno ha voglia di mettere le gambe sotto il tavolo e farsi servire. Fino a poco tempo fa si diceva che c’era la crisi ma i ristoranti erano tutti affollati. Ora non è più così. Ora tutto è più difficile, e noi che consigliamo mete turistiche non possiamo fare finta che non sia così. È così, purtroppo. Certo, poi non bisogna smettere di sognare i Caraibi né ci si può esimere dal suggerire gite più o meno esotiche. La crisi si supera anche sperando, ma il fatto indubitabile è che gli alberghi hanno stanze vuote e i ristoranti tavoli liberi. Dobbiamo ripartire da qui, dalla tavola apparecchiata e dal letto fatto, e cercare di capire come possiamo fare per modificare la situazione, per voltare pagina.

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