La fattoria dei gelsomini di Elizabeth von Arnim, Bollati Boringhieri, pagine 336, Euro 17,50.
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di Elizabeth von Arnim, Bollati Boringhieri, pagine 336, Euro 17,50.
Una rocambolesca fuga tra Inghilterra e Provenza, nel viluppo di rapporti familiari e sociali sovente ridicoli, più spesso esilaranti. È un torrido pomeriggio estivo di una domenica nella sontuosa residenza di campagna di Lady Daisy Midhurst, donna dalla reputazione immacolata. Attorno alla tavola sono riuniti illustri ospiti della politica e della nobiltà a cui viene servita una sfogliata di uva spina bollente, anche se andrebbe consumata fredda “e gli ospiti dopo averla mangiata, si sentirono a loro volta bollenti, e non solo, ma anche in preda al malessere”. Per sconfiggere la noia il vecchio Mr. Topham e l’amico Andrew decidono di giocare a scacchi una lunga partita fino a quando l’ultimo ospite va a dormire. Ma allora come fa Terry, la figlia devota di Lady Daisy, a sapere il mattino dopo chi ha vinto la partita? Il sospetto, anzi la certezza dell’adulterio del marito Andrew si insinua nella mente di Rosie, e quando quest’ultima racconta ogni cosa a sua madre, la scaltra e avida Belle, decide di pianificare una ritorsione ai danni di Lady Daisy per garantirsi una rendita a vita. Per sfuggire al ricatto, alla delusione e alla vergogna di fronte al comportamento di Terry, decide di intraprendere una rocambolesca fuga nella “fattoria dei gelsomini”, sperduta nel sud della Francia, nella speranza di riuscire a nascondersi da chi le ha procurato ferite tanto cocenti.
La fattoria dei gelsomini è un romanzo in apparenza innocuo. Il ritratto di un gruppo di borghesi alle prese con un tradimento, raccontato con l’irriverente ironia e l’irresistibile verve che distingue la scrittura di Elizabeth von Arnim. È un gioiello di indagine sui moti e sentimenti umani dettati dalle più trite ipocrisie. Ancora un libro straordinario, dalla prosa tesa e incalzante, di questa autrice amatissima.
