Siamo ad Ameno in provincia di Novara, nomen omen perché il paesino è davvero grazioso. Però se abitassi qui non so se il mio permanere sarebbe ameno. Venendo qui ho capito perché piace agli artisti: perché in questa aria pacificata e limpida all’apparenza c’è un fondo dolente, un che di sofferenza e macerazione che attrae e distrae.
Il niente e il tutto fiorisce con l’arte
È un luogo ameno e sonnacchioso, che un po’ mi spaventa perché non so cosa in questo romitorio potrebbe passarmi per la testa. Il niente, il tutto, oppure cose strane che uno non si immagina nemmeno che potrebbe pensare. Bisogna venirci apposta, ad Ameno. Qui per caso non ci si capita, o almeno dicono così. La sorte mi ha portato qui a conoscere Enrica Borghi, artista che ha fondato Asilo Bianco. L’ho incontrata nella sua casa-studio-sede dell’associazione (che è nata per promuovere l’arte e ridare vita a questa zona), che è una vecchia casa gentile con un cortiletto appunto dipinto di bianco. Ha spiegato che il nome dell’associazione viene dal fatto che l’edificio era un asilo per bambini e bianco per via del colore. Certamente. Si tratta di una corte candida e rassicurante, di un porto dove approdare per far partire la mente verso altrove.