Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Dall’Europa all’America, rotaie “colorate”

Prosegue il racconto dell’età dell’oro dei viaggi in treno: treni “bleu” e treni “blue”; treni per Sceriffi, Gangsters e Stars. Insomma, treni per ogni gusto ed esigenza. Naturalmente, allietati dalle orchestrine di bordo

L’ambizioso “Blue Train” africano

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Il “Blue Train” africano

Inaugurato nell’emisfero sud solo un anno dopo il suo quasi omonimo europeo, il “Blue Train”, non doveva accompagnare viaggiatori verso ozi dapprima sedentari eppoi balneari. Anzi, almeno inizialmente, anni ’60 dell’800, fu progettato (soliti appetiti politico militari del British Empire) per collegare addirittura gli estremi di un continente, l’Africa in treno da Città del Capo al Cairo. Ma nonostante il genio e la perseveranza di Cecil Rhodes, guru del colonialismo britannico, questa infinita linea ferrovia non fu completata e di essa resta, fiore all’occhiello, il “Blue Train”. Il treno è tuttora operante, 3 volte la settimana tra Città del Capo e Pretoria (dalla prima alla tarda mattinata del giorno seguente) e dal 1997 offre vagoni e servizi di costoso lusso impensabile nel Continente Nero. Doveva invece essere tutt’altra cosa – in un Sud Africa reduce da inquietanti vicende storiche e popolato da una bolgia di etnie – viaggiare sul “Blue Train” negli anni ’20 e ’30, tra coloni anglosassoni e Boeri da poco domati, Civil Servants di Sua Maesta appena sbarcati da piroscafi in arrivo a Southampton e gente comune attirata da oro e diamanti.

Declini ferroviari: dallo champagne agli hamburger

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Il “California Zephyr”

Epigono di tanta gloria ferroviaria al servizio del turismo, resta il “California Zephyr”, allestito dalla Red Amtrak. Nato nel 1949, il CZ vanta ascendenti illustri. Nel 1934 un prototipo nientemeno che di acciaio inossidabile e con motore Diesel fece notizia già dal viaggio inaugurale, da Denver a Chicago (nel 1936, poi, gran coup de theatre con l’apparizione di belle ed efficienti hostess,). E parimenti precedette lo “Zephyr” l’”Exposition Flyer” da Chicago a San Francisco (con 5 cupole panoramiche su ogni treno, orchidee in omaggio alle Ladies più orchestra della Western Pacific alla partenza). Ma non si può voler tutto dalla vita, soprattutto oggidì: negli States sul Treno turistico di (più o meno) lusso si degustano Hamburgers congelati.

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(28/06/2012)

Viaggiatori “originali” nel Coast-to-Coast americano

Dall'Europa all'America, rotaie "colorate"

Rivelatosi impossibile un ininterrotto collegamento ferroviario tra gli estremi dell’Africa, nel nord America divenne invece realtà una linea congiungente l’Atlantico al Pacifico, la mitica Coast to Coast (vagheggiata da tanti aspiranti viaggiatori negli States, ma attenzione: tempi e costi a parte, sciropparsi le immense pianure di granoturco del Midwest può anche provocare sbadigli e generare noia).

A Promontory Point, nello Utah, il 10 maggio del 1869 la Union Pacific e la Central Pacific festeggiarono il completamento della linea ferroviaria transoceanica (ottenuto in tempi a dir poco impensabili in Europa: in due anni, negli impervi Nevada e Utah si approntarono 2800 chilometri di ferrovia, a fronte dei 10 anni richiesti in Francia per completare la tratta Parigi-Marsiglia). Descrivere le vicende e i paesaggi di questa via ferrea è superfluo perché vi ha già pensato Hollywood: dalle rapine dei fratelli James alle partite a poker dei gangsters di Chicago in trasferta a Nyc; da Mezzogiorno di Fuoco ai conduttori dei vagoni-letto (tutti invariabilmente afroamericani) nei films anni ’30 (venuta l’era del Jet i treni sparirono dallo schermo, fatta eccezione per l’”Orient Express” in “Dalla Russia con Amore”).

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