Non è prerogativa dei ristoranti famosi, magari stellati Michelin nel centro delle grandi città, essere i soli a prestare attenzione a quel che si beve a tavola, oltre a quello che si mangia, ovviamente.
Anche la provincia ha i suoi locali-santuario che della cultura del vino e della buona tavola hanno fatto la loro “mission”. Da qualche tempo, infatti, a Castione della Presolana nella provincia bergamasca, in Val Seriana-Val di Scalve, il ristorante La Polenteria (nome modernizzante che richiama comunque la tradizione bergamasca) ha avviato una serie di incontri conviviali con sommelier. A prezzi molto contenuti organizza cene con vari piatti sposati ai vini della grande tradizione italiana, di volta in volta presentati. Officiante delle nozze tra cucina e vini nobili è Renato Rovetta, sommelier Aspi, nonché presidente dell’Unione Sommeliers Assogusto.
Rovetta si è dato una missione tutt’altro che semplice: “Non vorrei più sentire qualcuno che al ristorante chiede genericamente un vino bianco o un pinottino o un prosecchino; sarebbe come se ci si rivolgesse a un architetto chiedendo un disegnino o a un ingegnere un progettino. Il vino è una cosa seria e tutto quello che si riesce a fare per la sua conoscenza è benvenuto”. Ecco perché insieme con Ennio Serturini, titolare della Polenteria, hanno avviato questa specie di corso-degustazione permanente che man mano riscuote sempre più interesse.
Cibi e vini: scelti e gustati
L’ultimo appuntamento si è tenuto alla fine di giugno; Renato Rovetta ha guidato gli ospiti alla conoscenza di alcuni vini trentini. Partendo dall’Empeiria, di cui autori sono: Andrea Moser e Giulio De Vescovi che tra i meleti a perdita d’occhio della Val di Non hanno impiantato alcuni ettari a vigneto. La produzione non è alta: se ne fanno 2500 bottiglie l’anno, ma il risultato è assai interessante. Le uve: Sauvignon Blanc, Incrocio Manzoni, Riesling e Pinot Bianco sapientemente dosate danno un vino dal grande profumo e con una struttura acida importante, quasi assente il residuo zuccherino e assicurata è la lunga tenuta nel tempo. Il risotto al Teroldego non poteva che essere accompagnato con il principe dei vini rossi trentini: un Teroldego Rotaliano Doc 2010; invece, per accompagnare l’arrosto glassato alle mele con polenta e patate novelle è stato scelto il Teroldego Rotaliano Doc superiore riserva 2009 di Paolo Dorigati, l’enologo dell’azienda omologa anch’egli interessato in prima persona nel creare l’abbinamento vino-territorio e per la serata ha presentato il suo Diedri 2009. Al dessert con immancabile strudel, Rovetta ha presentato il Majerla della F.lli Dorigati, azienda di Mezzocorona, con 154 anni di sapienza vinicola alle spalle. Il vino proposto è uno Chardonnay Doc riserva 2010, che ha avuto affinamento in piccole botti per poi passare in acciaio.
I prossimi appuntamenti by Rovetta-Polenteria sono il 20 luglio per la Serata Champagne; il 10 agosto per Presolana in Rosa; il 31 agosto per L’Italia dell’Amarone.
(11/07/2012)
Info: www.lapolenteria.eu