Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Boston, c’è nell’aria profumo d’Europa

Boston è la metropoli più vivibile degli Stati Uniti. Tollerante e progressista. Il “Cammino della Libertà” comincia dall’’Old State House, nel 1776, con la dichiarazione d’i indipendenza

Downtown Boston
Downtown Boston

 

Colta, efficiente, ricca e anche un po’ snob, vivace e cosmopolita. Questa è Boston, la metropoli più vivibile di tutti gli Stati Uniti. E anche quella che ha scritto importanti pagine di storia americana. Proprio qui, sulla costa del Massachusetts (per la precisione a Plymouth, davanti alla penisola di Cape Cod), sbarcarono nel 1620 un migliaio di puritani inglesi giunti con il veliero “Mayflower“, precursori dell’esercito di europei che avrebbe poco a poco colonizzato l’immenso territorio nordamericano tra l’Atlantico e il Pacifico. I nuovi arrivati erano di ferrei principi religiosi, ma in buona parte anche di elevato livello culturale. Già pochi anni dopo la nascita di Boston, fondata nel 1624 dal reverendo William Blaxton alle foci del Charles River, poco più a nord di Plymouth, la città disponeva di una public school che ancor oggi è uno dei licei più esclusivi, frequentato soprattutto dai wasp (white, anglo-saxon, protestant – ovvero bianchi, anglofoni e protestanti). Risale alla stessa epoca anche il nucleo originario della Harvard University nel distretto di Cambridge, che insieme al leggendario MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha sfornato generazioni di scienziati, intellettuali e tecnocrati. Una tappa obbligata per i rampolli delle famiglie più in vista come quella dei Kennedy, di origine irlandese, diventata il simbolo dei bostonians in carriera.

Qui inizia il “sogno americano”

La prua della nave-museo (Foto: bostonteapartyship.com)
La prua della nave-museo (Foto: bostonteapartyship.com)

Grazie alla posizione felice del suo porto naturale, Boston ebbe un rapido sviluppo economico e finì presto in rotta di collisione con la Corona britannica, come testimoniano il massacro del 1770 e il famoso Boston Tea Party nel 1773, quando in segno di protesta per le tasse imposte da Londra vennero gettate in mare 340 casse di tè. A ricordarlo c’è una piccola nave-museo, la “Beaver” ancorata presso il ponte di Congress Street, che è una copia del veliero al centro dell’episodio; e poiché gli americani tengono moltissimo alle ricostruzioni storiche, chi sale a bordo può sperimentare il brivido di gettare in acqua una (finta) balla di tè. La lotta per l’indipendenza è anche il filo conduttore del Freedom Trail, il famoso itinerario di cinque chilometri che in poco più di due ore consente di esplorare a piedi i più importanti monumenti e luoghi storici della città. Basta seguire la striscia di mattoni rossi incastonati nei marciapiedi per scoprire che, a dispetto delle sue dimensioni e a differenza di tante altre metropoli yankee, Boston ha un cuore antico raccolto e ricco di fascino che tradisce qua e là solide radici europee.

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