Anna coltiva un unico, profondo desiderio: essere indipendente. E invece, orfana e costretta a vivere a carico della ricca cognata – a sua volta mossa dal solo desiderio di maritarla al miglior partito su piazza e togliersela di torno –, Anna rifiuta i corteggiatori e si convince di esser condannata a una vita dimezzata. Fino a quando non accade l’impensabile: un’inaspettata, cospicua eredità arriva a cambiarle la vita e a garantirle l’autonomia tanto desiderata. Ma arrivano anche le impreviste ma prevedibili difficoltà.
Colta da un irrefrenabile impulso di generosità, Anna decide di condividere la sua fortuna, e concepisce un progetto filantropico inteso a donare la felicità a dodici donne provate dalle asprezze della vita. Ma dopo una spassosa girandola di situazioni che l’ingenua Anna non poteva immaginare, tutto precipita…
Con la verve che distingue la sua scrittura, Elizabeth von Arnim ritorna a un tema che le sta particolarmente a cuore, l’indipendenza femminile, già al centro di Lettere di una donna indipendente. Mettendo con delicatezza alla berlina la protagonista e il suo progetto improbabile, Elizabeth von Arnim dà voce al tema del destino delle donne, sempre legato al matrimonio, e di quali concrete alternative si possano davvero presentare a chi desideri restare «fuori dal coro».
Una riflessione originale e quanto mai divertente sul rapporto tra indipendenza e realizzazione personale, sulla capacità di condivisione e l’assuefazione all’ingratitudine. Un libro che è ancora una volta possibile definire, come del resto tutti gli altri romanzi di questa scrittrice amatissima dal pubblico italiano, «il solito distillato di intelligenza e ironia».