Viaggiatori esperti i monaci Francescani e Domenicani
L’uomo medievale però non si ferma e spinto anche da una viva curiositas e dalla travolgente potenza del commercio, è capace di spingersi nei borghi più lontani diretto alle grandi fiere che facevano della Francia, delle Fiandre e delle comunità della Hansa tedesca i loro centri più celebri. E quando alle porte dell’Occidente si affacciarono nuovamente stravaganti nomadi delle steppe – viaggiatori esperti (e incontrastabili) per eccellenza – invece di aggrapparsi a uno sgomento immobilismo, francescani, domenicani e mercanti partirono verso Oriente per conoscere quei mostruosi Tartari che si pensava essere gli scellerati popoli di Gog e Magog, in un rimando speculativo insieme profetico e apocalittico di reminescenze vetero e neotestamentarie.
I pellegrinaggi sulle Vie Frangigena, Teutonica, Compostela
Ma i pellegrinaggi conoscevano pure le strade familiari della Via Francigena, della Via Teutonica, del cammino per Compostela, itinerari su cui si moltiplicavano i xenodochia, gli ostelli e anche i furti… Già, perché questo uomo medievale, tanto simile a noi nello spirito, affrontava con fatalismo e risolutezza percorsi che farebbero impallidire il più temerario degli avventurieri di oggi.
Il viaggio era una sfida dell’uomo con la natura, con la sua debolezza e la sua caducità, ma era anche una sfida contro l’altro uomo, con il furfante e l’assassino che si imboscava ai lati delle strade. E pertanto, prima di partire, era più avveduto fare testamento…
Ebrei e musulmani viaggiavano con gli astri e la bussola
Viaggiavano anche i musulmani e gli ebrei, agevolati dalle più avanzate competenze astronomiche e da strumenti quali la bussola, e poi naturalmente si muovevano moltissimo anche imperatori e pontefici che significava in concreto lo spostamento di cospicui seguiti di funzionari, amministratori, politici, militari, letterati, medici e artisti. E infine si viaggiava con la mente: tra inquietanti figure antropomorfe, leggende agiografiche, miracoli ubiquitari di ambrosiana memoria, favole secolari, bestiari e lapidari. Pure la redenzione si figurava sotto forma di viaggio e, in una spazialità geminata, ai paesaggi naturali si affiancava la geografia accuratissima del mondo ultraterreno. Si tratta dell’Inferno, del Paradiso e ora anche del Purgatorio – un’altra invenzione medievale – descritti magnificamente da quel poeta fiorentino che dà il nome a tante nostre vie.
Vie per l’appunto. (12/09/2012)
* In Viaggio con la Storia è una rubrica che racconta il significato del viaggio nei tempi passati, quando muoversi era una necessità e non ancora un piacevole svago. La rubrica è curata da Jennifer Radulovic, Dottoranda di ricerca in Studi Storici e Documentari di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi di ricerca vertono principalmente intorno alla storia militare e a quella dei Paesi dell’Europa Centro-Orientale.