Mercoledì 8 Maggio 2024 - Anno XXII

Ex-Jugoslavia: una Idra a cento teste

Tutte mozzate e da queste “rigenerate” in nuovi Stati (sette, più o meno ufficiali). Ma con preziosità architettoniche e spirituali notevoli, tali da far dimenticare le brutture di una cruenta guerra civile

Fortificazioni sul Danubio

La cittadella medioevale di Golubac
La cittadella medioevale di Golubac

Basta monasteri, andrebbe bene un manufatto militare. Ecco allora la turrita cittadella medioevale di Golubac, sul Danubio, mura datate XIV secolo ma costruite su precedenti fortificazioni romane. Sempre in Serbia siamo, tra Voivodina e Kosovo. Posti che quando vi andai io erano (grazie a Tito) tranquilli. Poi vennero le pulizie etniche, la ex Jugoslavia andò a farsi benedire e a me restano ricordi indecisi (su quel che è accaduto alle belle cose viste). (04/10/2012)

I Paesi dei monasteri

Il convento di Kalenic
Il convento di Kalenic

E se già incontrerei difficoltà nel situare luoghi visti da poco, figuriamoci quanto ardua potrebbe risultarmi una corretta localizzazione di quanto ammirai antan nella allora Jugoslavia. Ecco perché segnalo e telegraficamente descrivo tanti bei (anzi magnifici) monasteri ortodossi e altri monumenti scovati durante una lontana gran bella gita storico-culturale compiuta nell’interno del Paese (le cui due capitali, la serba Belgrado e la croata Zagabria non mi sembrarono fonte di grandi entusiasmi, più belle le più note, almeno agli italici, le città adriatiche).

Ma quanto alla loro esatta localizzazione (e sperando che tali tesori siano sopravvissuti alle varie pulizie etniche) provveda il cortese lettore, stante quel guazzabuglio di confini che è venuto fuori.

 

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Il “Despota” delle chiese

Cinta di mura intorno al monastero di Manasija
Cinta di mura intorno al monastero di Manasija

Nel Kosovo (a 5 chilometri da Pristina capitale del neo Stato ‘ignorato’ dalla Serbia) trovasi invece monastero di Gracanica (altro ‘patrimonio dell’umanità’, e lo è anche, poco lontano, quello di Cecani), datato 1321, quindi precedente di 68 anni la battaglia vinta dai Turchi nella Piana dei Merli, tuttora fonte di frustrazioni serbe. Quei Turchi invero decisi nel punire, vedi a Nis (sempre Serbia ma Kosovo poco distante), la ex romana Naissus che ribellandosi fece arrabbiare il Pascià (1809) col risultato che a 1000 resistenti fu mozzata la testa e coi loro teschi costruita una (allegra) torre tuttora fotografabile.

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Proseguendo il giro dei monasteri, beninteso ortodossi – e la somiglianza con le chiese russe aiuta a capire perché gli Zar hanno per secoli protetto e difeso queste terre balcaniche – sempre dalle parti di Rekovac si visiti quello bizantineggiante di Kalenic, costruito nel XV secolo dal “Plemic” (un nobile non meglio specificato) Bogdan, tesoriere del “Despota” Stefan Lazerevic (pensare ai soldi di un despota e costruire chiese, mah). Direttamente costruito nel 1406 dal sullodato “Despota” (e la località vicina si chiama Despotovac) il monastero Manasija ha di bello una cinta di mura intervallate da possenti torri (sovrasta tutte, come gerarchicamente logico, quella cosiddetta ‘del Despota’).

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