San Pietroburgo per la Russia è un po’ come Firenze per l’Italia: la città d’arte, dotta e turistica. Con un importante
museo, l’Ermitage, forse il più importante del mondo.E nello stesso tempo è la città eroica, la città che per tre lunghi anni, quando si chiamava Leningrado, ha resistito all’assedio nazista e ai cannoneggiamenti implacabili. Tutti questi avvenimenti hanno plasmato il carattere dei suoi cinque milioni di abitanti, carattere che ha favorito la stessa ricostruzione della città, risorta il più possibile simile a com’era prima dell’ultima guerra.
Tra le acque del La doga e del Baltico
Ecco allora i suoi palazzi – molti firmati da architetti italiani: Quarenghi, Trezzini, Rastrelli, Rossi – le sue strade, i suoi numerosi canali e i suoi infiniti ponti con l’immanente Neva, che proprio qui inizia a sfociare in delta nel mar Baltico. Di questa stagione, che è primavera appena iniziata, la Neva porta verso il mare, ancora in parte ghiacciato, lastroni di ghiaccio che arrivano dal lago Ladoga e che attraversano la città passando sotto i numerosi ponti storici. Ovviamente il disgelo porta il freddo, ma gli abitanti sanno che è l’ultimo colpo di coda dell’inverno; tra un paio di settimane sarà primavera, che a San Pietroburgo lavora in fretta: in pochi giorni copre le piante di foglie nuove e ricolora tutte le aiuole della città e i davanzali delle case con fiori. Un paesaggio affascinante che caratterizza la città.
Clima freddo, ma città “calda”
In fin dei conti si è al 60° parallelo e poco più su ci si trova al circolo polare. Ma non si deve pensare a una città intirizzita, chiusa. Basti pensare che ha il porto più importante della Russia, tre aeroporti e un afflusso continuo di persone sia per turismo che per lavoro. San Pietroburgo, dunque, è una città ospitale la cui popolazione ha il gusto e il piacere del buon vivere. La metropoli, infatti, è stracolma di locali, ristoranti, teatri, alberghi. Basta un preannuncio di sole che le strade e le piazze si riempiono di gente allegra e ospitale. E i turisti possono camminare in quel manuale di architettura russa che sono i suoi palazzi. C’è proprio di tutto: dal liberty al barocco. Una passeggiata sulla Prospettiva Nevski, l’arteria più commerciale ed elegante della città, ne è la prova. Ma anche le vie laterali hanno la loro vitalità, con mercatini e manifestazioni estemporanee. Adesso poi che stanno per incominciare le fiabesche notti bianche, sembra non vi sia mai voglia di andare a dormire.
San Pietroburgo da capitale zarista a moderna metropoli
Palazzi e casetta sono testimonianze di tanta parte della storia della Russia zarista. Ma ci sono anche testimonianze della Russia che diventerà sovietica, a cominciare dall’incrociatore Aurora, ancorato sulla Neva di fronte al palazzo dell’Accademia della Marina, che con la sua bordata a salve ha dato il segnale d’inizio della Rivoluzione d’Ottobre. Superfluo poi citare l’importanza in ogni senso delle chiese ortodosse cominciando, ovviamente, dalla multicolore e pluricupolata Cattedrale del Sangue Versato; con la ricchezza delle decorazioni e con la manifestazione tangibile della religiosità dei fedeli. sono tutte chiese certamente da non perdere. Insomma, se per visitare velocemente tutto l’Ermitage occorrono sei anni, probabilmente occorre lo stesso periodo di tempo per visitare con attenzione tutto il ricchissimo patrimonio di San Pietroburgo. Città, si potrebbe concludere, da prendere a piccole ma frequenti “dosi”!
Ermitage, la meraviglia di un Museo unico
San Pietroburgo è una città tutta da vivere. E da visitare. A cominciare dal suo gioiello, l’Ermitage, voluto nella sua prima parte da Caterina seconda e poi man mano ampliato e arricchito al punto da essere considerato alla pari del Louvre e degli Uffizi per i capolavori esposti. C’è chi ha fatto un conteggio: fermandosi un solo minuto davanti a ogni opera esposta, occorrono sei anni ininterrotti per visitarlo. Per l’Ermitage ogni presentazione è superflua, basti pensare che nelle sue sale vi sono numerose opere di tutti i più grandi artisti di ogni tempo. Oltre all’Ermitage, c’è molto altro da non perdere quando si arriva a San Pietroburgo. I suoi palazzi, per esempio: il palazzo Menshikov, il palazzo dei Marmi, il palazzo del teatro Mariinskij. Poi c’è palazzo Jusupov dove viene ricostruita scenograficamente la serata dell’omicidio di Rasputin (che non fu mai monaco, come comunemente si crede) ad opera del principe Feliks Jusupov che insieme ad altri nobili aveva ordito il complotto. Dopo i palazzi, altrettanto storica è la casetta di Pietro il Grande costruita da lui medesimo.
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