Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Assalto al Resegone

Una montagna per tutti, escursionisti e scalatori, sede di alcune affermate vie ferrate. Ogni anno, in estate, il monte diventa protagonista di una festa eccezionale: l’Assalto al Resegone

Assalto al Resegone

“La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di San Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai suoi molti cucuzzoli in fila, che in un certo senso lo fanno somigliare a una sega: talchè non è chi, al primo vederlo, purchè sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella forma lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e forma più comune”.

Alessandro Manzoni rese celebre il Resegone con questa descrizione perfetta per due motivi: perché lo descrive nella prima pagina del suo capolavoro e perché I Promessi Sposi sono ancora oggi testo di letteratura italiana e tutti a scuola mentre lo leggono imparano a conoscere i luoghi. La montagna è facilmente identificabile per la sua caratteristica forma di “resega” versione dialettale dell’omonimo attrezzo del falegname. Inoltre è vicina a Milano e Bergamo e fa da cornice a Lecco e al lago di Como.

Una medaglia a chi arriva in cima

Assalto al Resegone

Ogni anno, esattamente la prima domenica di luglio, il monte diventa protagonista di una festa eccezionale: l’Assalto al Resegone. In tale occasione è coniata una medaglia celebrativa da consegnare a tutti gli iscritti della manifestazione il cui costo è di pochi euro, simbolico a rappresentare l’amore per questa montagna. L’organizzazione dell’evento consegna la medaglia a tutti i regolari iscritti muniti di cartellino e arrivati fino in cima. L’assalto al Resegone è ormai un appuntamento amico, si può salire sia dalla provincia di Bergamo, da Brumano in Valle Imagna, o da quella di Lecco, dal Morterone, dai Piani d’Erna collegati al capoluogo da una veloce funivia o da Erve attraverso il passo del Fo. Il giorno dell’assalto la montagna diventa un brulicare di lunghe file di escursionisti su ogni tipo di sentiero: è bello riscoprire che in fondo l’amore per la montagna, per quest’ ambiente naturale pulito, sorprendente e serio, lo condividiamo in tantissimi. E sul Resegone sale il sacerdote per celebrare la Messa, mentre si vedono il lago e la vita che scorre nelle strade della città, ma s’incontra anche chi nel sacco mette pagine classiche, laiche, di diversa impostazione. Una delle mie letture preferite ad esempio è Le Ricordanze di G. Leopardi, un poeta il cui pensiero è ancora oggi di grande attualità.

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Solidarietà montanara

Assalto al Resegone

Per tutti un unico denominatore comune: la solidarietà che distingue la gente di montagna. Si vede nel rispetto della natura. Non si raccolgono i fiori delicati e fragili delle rocce, non si disturbano gli animali al pascolo. Magari si raccolgono le carte delle caramelle che i bambini fanno cadere per terra nel bosco. Piccoli gesti silenziosi accomunano chi frequenta le terre alte. Si saluta e si parla con chi s’incontra. Con la semplicità del racconto e dei gesti possiamo capirci e comunicare le nostre sensazioni di questi momenti in cui dalla fatica insopportabile della discesa alla sudata degli interminabili ultimi cento metri, in cui si sentiamo protagonisti felici di una nuova salita. Siamo tutti uguali, in vetta, siamo stanchi ma sereni. Il primo pensiero è ritornarci, risalire, rivivere. Forse la dimensione montagna dentro di noi, per quelli che la frequentano da tanti anni, per qualcuno da sempre, è quella gioia di rivivere. Di salire dentro di noi quelle difficoltà, quegli ostacoli, quei muri che la vita quotidiana ci fa incontrare. Conoscere la certezza che quello sforzo fisico di dare l’assalto al Resegone ci rafforza nel credere in un nuovo giorno, certamente migliore di oggi. Che vuol dire sperare nel domani, trovare fiducia e trasmetterla. Forse anche G. Carducci voleva dire qualcosa di positivo quando, pur nel suo errore di orientamento geografico, scrisse gli eterni versi: “… e il sole ridea calando dietro al Resegone…”.

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