Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Cilento, ben arrivato al Sud

Prodotti Il vecchio frantoio

Nella favolosa terra del Cilento, la Lucania occidentale di latina memoria e ora Patrimonio dell’Umanità, a contatto con le “genuinità” del luogo, ricorsi storici e la compagnia di veri amici

Formaggio podolico e Aglianico robusto

Cilento, ben arrivato al Sud

Superata Agropoli si sale fino al delizioso panorama dei 300 metri sul livello del mare di Castellabate (nel gruppo degli scribi son l’unico a non sapere, arrossisco, che un paio d’anni fa vi fu girato Benvenuti al Sud). E la mia ignoranza non demorde alla Vineria “Il Chiostro”: durante una sfiziosa cena-benvenuto imparo che il caciocavallo podolico così chiamasi perché ricavato da una povera (in quanto umilmente bisognosa di poco e avaro pascolo) razza di vacche di origini ucraine.

E da un poster apprendo che al “Chiostro” hanno financo organizzato un Festival dallo spiritoso titolo “Questo è un paese per vecchi (formaggi)”. Si riparte. A nanna a Sieti, uno dei Sei Casali dell’ “altra” Giffoni , dopo un (altro) po’ d’auto, oltre al corposo Aglianico, meglio comunque – per una ottimale digestione del podolico e della cacioricotta del Cilento – chiacchierare seduti su un sedile che distesi in un letto assediati dagli incubi.

Nocciole a gogò
Nocciole a gogò

26 ottobre (o giù di lì). Mi chiama il Sandro Chiriotti, scriba e facitore di viaggi della Gourmetour e mi fa: “Perché non vieni alla ‘Borsa del Turismo della Nocciola Italiana’ in quel di Giffoni” (concelebrata a Paestum alla “Borsa del Turismo Archeologico”)? E io gli dico subito “vengo!”, così sensibile all’idea di vedere nuove bellezze, oltre a mangiare e bere roba non dell’esselunga, nonché di sottrarmi (ieri 86° giorno di ‘sforatura’, Europa igienista incazzata) alle stragiste “polveri sottili PM10” dal Comune di Milano che non potendo farci barbellare dal freddo sopprimendo i veri responsabili (gli impianti di riscaldamento, negli uffici pubblici si suda) pensa bene di incriminare le auto, meno colpevoli di tanta schifezza, combattendole soltanto mediante ingrassanti multe.

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Nocciole e agriturismo

Paccheri in salsa di nocciola
Paccheri in salsa di nocciola

Né il Sandro è pago del mio ok a recarmi a Giffoni (n.b. Sei Casali, che non è l’adiacente, e più famoso, Valle Piana – quello della Festa del Cinema per ragazzi: un’omonimia solo doppia, quindi accettabile, se si pensa alle decine di Merida fondate dai Conquistadores fuori dall’Extremadura). Da lui informato che un paio di giorni dopo la Celebrazione della Nocciola (ho quindi tempo di saperne di più sul Cilento, che i miei baldi lettori – così fan quasi tutti – non devono confondere col pugliese Salento) è previsto a Tarquinia un Forum dell’Agriturismo, gli manifestato ipso facto la decoubertiniana propensione a partecipare. Abile e arruolato. Eccomi pertanto partire per una gita (dicesi delle merende) rinforzata, in quanto vissuta per ben 8giorni (15–22 novembre) nel centro sud dello Stivale. Da cui un racconto che forse straccherà (stancherà, n.r.!) meno se scandito a mo’ di diario.

Nelle spire “trafficate” di Napoli

Un vicolo di Napoli
Un vicolo di Napoli

15 novembre

– Per volare a Napoli vado in bus a Malpensa dalla Centrale, costo 10 euro (cosa non fa fare la concorrenza: fino a maggio si pagava stesso importo per andare a Orio al Serio, se non che apparve un “terzo incomodo” che, per andare all’aeroporto bergamasco, di euro decise di chiederne solo 5, e fu così che, guarda che combinazione, i due operatori ‘ex facenti cartello’ pensarono bene di allinearsi). Volo con JetAir e scopro che i greco-ciprioti (tale se non erro è la nazionalità del padrone della flotta di questi aerei dalla livrea arancione) sono più umani degli irlandesi (al secolo Ryanair): mi imbarco infatti senza ispezioni che mi detectino – quindi mi cucchino euro extra – il fazzoletto e un paio di mutande di ricambio casualmente infilati in tasca. A Napoli trovo l’interno dell’aeroporto molto migliorato (vabbè, son passati 30 o fors’anche 40 anni, ma se è solo per questo in città 40 anni fa la monnezza la raccoglievano, per l’esattezza già dai tempi del borbonico re Carlo III che, purtroppo per i partenopei, un bel giorno mollò tutto e andò a far bella Madrid). Sto pertanto per lodare Napoli ma appena esco dall’edificio aeroportuale mi ritrovo immerso in un immane casino (suvvia! in 40 anni uno spiazzo per carico-scarico di turisti & C. potevano anche idearlo).

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Cilento, da James Bond a Petrosino

Joe Petrosino
Joe Petrosino

Ultimato il pick up (nonostante il lamentato caos il Sandro acchiappa al volo Gian Luca, creatore con amici giffonesi di un’impresa di servizi, sarà nostro driver e cicerone) entro nel vivo della vicenda, conducentemi a scoprire il pianeta della Nocciola (e cosa c’entrerà mai, alla Borsa del Turismo Archeologico, uno stand del Tatarstan, almeno a me mai nota repubblica asiatica della Federazione Russa dell’ex tovarich Putin).

Da Napoli a Salerno, il Cilento. Che sarebbe la Lucania occidentale di latina memoria (ma Roma sudò molto per domarne le ribelli genti nelle guerre sociali) e poi di longobarda presenza (fu principato) indi spagnola per divenire ultimamente Patrimonio dell’Umanità. E solo per fantasticare (ma non tanto, suo padre ebbe davvero origini campane) con questa terra non può non aver avuto qualcosa a che fare Diane Cilento, ottima attrice australiana (gran interprete di Tom Jones) e vera sposa di 007 (Sean, quello doc). Per non parlare, altro Vip cilentano, di Joe Petrosino che a Padula nacque (casa natale divenuta museo).

Olio di pura oliva e storie a venire

Il frantonio di Sieti
Il frantonio di Sieti

16 novembre – Sieti

è davvero un posto carino. E non solo perché nel locale frantoio diviene realtà un mio antico sogno: deposito olive nella pressa, ne esce olio che imprigiono in una bottiglia e mi porto a casa, laddove lo gusterò alla faccia di quelle sedicenti spremute di olive consumistico-industriali vendute a 3 e rotti euro la bottiglia (quando, garantiscono i soloni, un vero olio extra vergine non può che costare almeno tre volte tanto). Ma su Sieti ho ben altro da narrare e pertanto rinvio alla prossima puntata.

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