Opere pittoriche, libri antichi, medaglie e documenti
La mostra si è arricchita del contributo di prestigiose raccolte private italiane ed estere. Tra le opere di assoluto interesse spicca il Cristo portacroce, attribuito da Pietro Zampetti nel ’75 a Giorgione e che nel catalogo della mostra Lionello Puppi riconduce alla mano di Sebastiano del Piombo. Si possono ammirare anche due bei bozzetti di teste raffiguranti Angelo e Tobiolo, piccoli oli su carta incollata successivamente su tavolette lignee, che Puppi ritiene appartenere a particolari “studi” conservati da Tiziano in bottega. Tra gli inediti va segnalata anche la favola di Nettuno e Anfitrite di Paris Bordon.
Da edifici di culto del territorio, arriva anche la grande pala raffigurante San Francesco proveniente dall’omonima chiesa a Gallipoli, che dopo un intervento di restauro sfoggia tutta la raffinata pittura del Pordenone, mentre da Terlizzi giunge in mostra la Natività del Savoldo, eseguita su commissione di una nobile famiglia locale, per il tramite probabilmente dei frati Minori Osservanti.
Altro momento ritenuto importante dagli studiosi è la cimasa della pala d’altare realizzata da Lorenzo Lotto per la Chiesa di San Felice a Giovinazzo, datata 1542 e commissionata al pittore da un mercante di Barletta per conto di tutta la comunità.
Una vera chicca, riemersa recentemente da una collezione privata, raffigura un Ecce Homo di tradizione dureriana, abbastanza raro nella tradizione figurativa pugliese.
Oltre ai dipinti sono in mostra anche libri antichi e documenti della storia di Bitonto e Conversano.
(02/01/2013)
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