Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Naufragio Costa Concordia un anno dopo

Un “inchino” costato la vita a 32 passeggeri la notte del 13 gennaio 2012. Dodici mesi dopo il relitto della Costa Concordia è ancora lì, adagiato davanti all’Isola del Giglio. Mondointasca ha intervistato Davide Fontana, sopravvissuto con la famiglia alla tragedia

Il relitto della Costa Concordia adagiato sugli scogli dell'Isola del Giglio
Il relitto della Costa Concordia adagiato sugli scogli dell’Isola del Giglio

Noi di Mondointasca abbiamo contatto l’alessandrino Davide Fontana, che sulla Concordia si trovava in viaggio con moglie e parenti, per capire a un anno esatto di distanza che idea si è fatto dell’accaduto e che ricordi conserva di quella tragica notte. “Purtroppo – ci racconta Davide Fontana – mi sembra sia abbastanza chiaro che si sia trattato di un errore di valutazione, forse per voler dimostrare chissà cosa, durante una manovra, l’inchino, già rischiosa di suo in acque costellate da scogli. Più rivedo le immagini e più mi rendo conto di quanto abbiamo rischiato. Con il dovuto e sincero rispetto per le vittime e le loro famiglie, io penso che quella sera siano andate per il verso giusto tante piccole cose che hanno evitato una tragedia immane, come ad esempio la nave che si adagia a riva per la fortuita combinazione di due elementi: il timone bloccato a dritta ed il forte vento dalla giusta direzione”.


In base a quanto avete letto o sentito alla televisione secondo voi le responsabilità sono solo da imputare a Schettino?

Ovviamente lui in quanto capitano ha la responsabilità dell’intera nave e soprattutto deve essere responsabile delle azioni che esegue o ordina ai suoi ufficiali. Da quanto mi è sembrato di capire dalle interviste rilasciate da qualche ufficiale, l’avvicinamento a 0.3 miglia dal Giglio è stato opera sua usando i comandi manuali della nave. Chissà quante volte è stata fatta questa manovra…questa volta gli è andata male.

 

Ho letto che Michael Thamm, ceo di Costa ha inviato una lettera ai famigliari dei dispersi e deceduti e una anche ai superstiti . L’avete ricevuta anche voi?

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Si, abbiamo ricevuto la lettera e la conserviamo insieme a tutti i documenti ufficiali ed ai ritagli di giornale con gli articoli riguardanti l’accaduto, soprattutto nei giorni immediatamente successivi all’evento.


Che effetto vi ha fatto? Che emozioni vi ha suscitato?

L’abbiamo letta attentamente e ne abbiamo apprezzato lo stile e la forma. Non si sono dimenticati di noi!

Isola del Giglio, le Caldane
Isola del Giglio, le Caldane

 

È passato un anno e il relitto della Costa Concordia è ancora lì, davanti al porticciolo dell’Isola del Giglio a ricordarci cos’avvenne la notte del 13 gennaio 2012. Sarà rimosso (forse) a settembre. E chissà se per allora si sarà fatta finalmente chiarezza sulle cause che portarono a questo disastro che ricordiamo costò la vita a 32 persone. Molti i punti che rimangono ancora da chiarire: una porta stagna sarebbe stata aperta accelerando così l’affondamento della nave; l’equipaggio non sarebbe stato in grado di capire le istruzioni in caso di emergenza nella lingua di lavoro, l’italiano; si parla anche di mali sui cambiamenti di rotta mai inviate o mai ricevute. L’unica cosa certa per ora rimane l’accusato Francesco Schettino su cui pesano pesanti accuse: omicidio plurimo colposo, abbandono della nave e danno ambientale. In attesa di conoscere la verità oggi, sull’Isola si terrà una speciale commemorazione e alle 21.45, ora della collisione, sarà osservato un minuto di silenzio.

Pompieri al lavoro sulla fiancata della nave
Pompieri al lavoro sulla fiancata della nave

Vi avrebbe fatto piacere tornare all’Isola del Giglio per la commemorazione?

Ci avrebbe fatto molto piacere partecipare alla commemorazione, ma effettivamente posso capire che 4000 persone più le autorità e le persone dei soccorsi avrebbero creato qualche problema. Comunque abbiamo preso spunto per organizzare in primavera un weekend al Giglio per rivivere, nella nostra intimità, quello che è significato per noi quella tragedia.

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Prima di oggi la Costa si era mai messa in contatto con voi?

Una volta finito il procedimento del rimborso, non abbiamo più sentito Costa.

 

Come siete stati rimborsati per il danno subito?

In pratica abbiamo accettato la proposta di 11.000 euro a testa più il rimborso della crociera ed un forfait per tutto quello che abbiamo lascito a bordo.

 

Soddisfatti di quanto ottenuto?

Qualcuno di noi avrebbe preferito riavere tutte gli oggetti personali piuttosto che i soldi. Il fatto è che nessuno di noi aveva intenzione di intraprendere vie legali per ottenere un rimborso maggiore, in quanto questo avrebbe inevitabilmente allungato il periodo di sofferenza. Avevano tutti voglia di chiudere questa storia.

 

In questi giorni in tv e sui giornali andranno in onda e saranno pubblicati diversi servizi dedicati a quella notte. Li vedrete, li leggerete? Se sì, che emozioni vi provocheranno?

Ognuno reagisce in base al proprio carattere. Personalmente penso che vedrò gli speciali dedicati al naufragio. Nel riguardare quelle scene sicuramente avrò dei momenti di sconforto e mi ritorneranno in mente tutte quello che ho visto e sentito in quelle ore tragiche.

 

Quando ti intervistammo subito dopo il disastro non hai escluso di ritornare in mare. A quando la prossima crociera?

Ci è mancato poco che non ci imbarcassimo nuovamente ad inizio gennaio per lo stesso giro, poi per motivi di impegni lavorativi abbiamo dovuto abbandonare l’idea. Penso sia comunque solo questione di trovare il momento giusto.

Coraggioso?

No. Più che altro sono curioso di sapere come reagirò nel trovarmi nuovamente su una nave in mezzo al mare.

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(13/01/2013)

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