Mercoledì 30 Ottobre 2024 - Anno XXII

Varcare il confine, per scoprire il Var!

La Francia oltre la porta. Una regione vicina e solare, discreta e mondana, sorprendentemente mutevole nei panorami lungo la costa e nei rilievi dell’interno

Var Le isole Porquerolles
Le isole Porquerolles

Dicono di noi (cioè degli Italiani) che della Francia sappiamo solo di Parigi, della Costa Azzurra e in particolare di Nizza. Come mai? Perché a Nizza c’è nato Garibaldi. Cannes è nota per il favoloso Festival del Cinema. Saint Tropéz per BB e la sua villa La Madrague. Sappiamo anche di Montecarlo e Mentone, per via del fascino – un tempo più intenso di oggi – che esercitavano le cittadine appena al di là dei Balzi Rossi e del confine che divideva i due Paesi.

Per la verità il confine c’è ancora, ma grazie all’Europa oggi rappresenta una barriera più virtuale che reale; ad essere sinceri, pochi italiani riflettono sul fatto che superata Ventimiglia inizia il dipartimento delle Alpi Marittime seguito, subito dopo, da quello del Var. Un occhio agli scorci di mare, un altro ai rilievi montuosi dell’entroterra, si passa veloci in autostrada, verso mete più lontane. A questo punto, per sfatare questo apparente “disinteresse” verso territori francesi che meritano, da soli, un viaggio, scopriamo il Dipartimento del Var (www.visitvar.fr), che i responsabili delle iniziative turistiche della zona ha presentato a Milano.

La terra produce, l’uomo trasforma

Vino rosé di Var. Foto: F. Millo/CIVP
Vino rosé di Var. Foto: F. Millo/CIVP

Una terra coltivata a vigneti è una gioia per gli occhi e, in seguito, un conforto per il palato. Il Var è il più grande produttore mondiale di vino rosé. Qui i vigneti sono di casa sin dal tempo dei Fenici, spaziando per l’intero Dipartimento: dal mare alle colline dell’alto Var, dal massiccio della Sainte Baume al Pays de Fayence; così vasta coltivazione dà luogo alla produzione di vini d’eccellenza, fra i quali tre DOC: Coteaux Varois, Bandol e Côtes de Provence.

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La diffusissima e varia vegetazione consente poi la produzione di molti altri prodotti legati alla terra: castagne del Massiccio dei Maures, fichi della valle del Gapeau, oli profumati da oltre settecentomila ulivi disseminati un po’ ovunque, tartufi dell’Aups e del Verdon, mieli ottenuti da oltre duecento varietà di piante aromatiche ecc.; per l’olfatto, oltre ai tradizionali timo, rosmarino, salvia e lavanda, rimangono sempre, tra i fiori, mimose, rose e moltissime altre varietà floreali che nella vicina Grasse (Alpi Marittime!) vengono trasformate in profumi.

Entroterra del Var, natura e storia

Var Parco Naturale Regionale del Verdon. Foto: Franck Rozet
Parco Naturale Regionale del Verdon. Foto: Franck Rozet

Il Massiccio di Maures si estende lungo la costa. A nord di Fréjus, invece, l’antica Forum Julii dei Romani situata sulla Via Aurelia, domina il più esteso Massiccio dell’Esterel. L’entroterra del Var, ma in generale dell’intera Provenza, è disseminato di foreste, pascoli, terreni coltivati a vite o a erbe naturali – come non ricordare la profumatissima lavanda – ed è tutto un brulicare di piccoli centri abitati. Alcuni di chiara impronta medievale; l’impronta genetica che li accomuna è quella di apparire (ed essere) vivi, colorati, ben inseriti nei panorami naturali che li ospitano.

Luoghi nei quali il visitatore scopre ritmi e profumi simili a quelli di casa; in più c’è la cordialità dell’accoglienza da parte dei “cugini” francesi; così orgogliosi, così esuberanti ma così simili agli italiani. Risultato? Non ci si può non trovare a proprio agio e la sempre maggiore partecipazione di visitatori italiani lo dimostra. Anche perché le zone interne del Var, a cominciare dal Parco Naturale Regionale del Verdon, sino ad esplorare la meravigliosa area naturalistica dell’Esterel, invogliano ad approfondire la conoscenza della ricca flora e della fauna locale, convenientemente protetta.

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Nel Dipartimento si contano ben 238 “Spazi Naturali Sensibili” che suggeriscono di frequentare e insieme proteggere le differenti aree naturali che si visitano: montagne, laghi e boschi all’interno; mare, isole, pinete e macchia mediterranea a sud.

Una regione “fisicamente” attraente

Saint Tropéz
Saint Tropéz

Geograficamente compreso tra le Alpi dell’Alta Provenza a nord e quelle delle Alpi Marittine a est verso l’Italia, il Dipartimento si allarga ad ovest sino a quello delle Bouches du Rhône (Bocche del Rodano) per affacciarsi a sud sul Mediterraneo.
Sono circa 400 i chilometri del litorale del Var e si può dire che, a beneficio di chi ci vive e dei visitatori, si dispiegano con realtà morfologiche tra loro molto diverse, comunque tutte piacevoli e godibili. A cominciare dalla zona dei calanchi. Tratti di costa di porfido rosso segnati nel tempo dal dilavamento dovuto alle acque piovane e a quelle del mare.

Si prosegue poi, in perfetta alternanza, con tratti di costa che presentano spiagge sabbiose, sassose o addirittura con formazioni di roccia che precipitano in mare. La costa è frastagliata: penisole, isole, baie grandi e piccole, consentono di godere il mare avendo nel contempo la sensazione che si tratti di un privilegio quasi esclusivo; zone appartate e altre molto frequentate, comunque tutte molto accessibili, grazie anche al Sentiero del Litorale.

Tolone capitale del Var

Sul mare s’affaccia la capitale del Var, Tolone, città dall’interessante nucleo storico ben conservato e restaurato, circondato tutt’attorno da zone residenziali ricche di verde e collegate da ampli viali che spesso sfociamo in ariose piazze. Ma Tolone è famosa per la sua splendida rada, un porto naturale diviso in due parti da una diga. Tolone è il più importante porto militare di Francia, protetto dagli antichi forti (Balaguier e Tour Royale) quest’ultimo sede oggi per concerti e incontri culturali. Le rimanenti località marine del Var sono luoghi di vacanze celebri nel mondo a cominciare da Saint Tropéz, senza dimenticare Saint Raphael e le splendide isole Hyères (Porquerolles, Port Cros, famoso Parco Marino e Île du Lévant). Non a caso, sono dette “isole d’oro”.

I luoghi di Frédéric Mistral

Il Premio Nobel Frédéric Mistral
Il Premio Nobel Frédéric Mistral

Moun gai reiaume de Prouvènço, coume un claus d’arangié davans iéu s’espandi; e sa mar bluio estalouirado, souto si colo e si terrado” (il mio gaio reame di Provenza, come un fiore d’arancio che mi si schiude innanzi; e il suo mare blu mollemente adagiato sotto le sue colline ed i suoi piani). Così il Premio Nobel per la Letteratura Frédéric Mistral (1904) ha cantato la sua terra.

E non c’è francese che non concordi sul fatto che quest’ampia regione, compresa tra la magnificenza delle Alpi, l’intenso verde dei suoi boschi, la dolce asprezza delle sue rocce e la perenne magia del mare, sia bella da frequentare in ogni stagione, sia bella da “miscelare” nelle sue infinite varietà naturalistiche, sia infine bella da vivere per il calore della sua gente capace di edificare borghi storici accoglienti e pienamente inseriti in un contesto naturale unico.
Questa terra è la Provenza; il Dipartimento del Var ne rappresenta il cuore.

Info: www.visitvar.fr

Ente Turismo Francese: www.rendezvousenfrance.com

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