Venerdì 4 Ottobre 2024 - Anno XXII

In Puglia, Masserie “Superstar”

masserie Masseria Chiccorizzo

Diceva bene Cicerone: “Fra tutte le occupazioni dalle quali si può trarre profitto, la più nobile, la più feconda, la più dilettevole, la più degna di un vero uomo e di un libero cittadino è l’agricoltura”

Mozzarella fatta al momento nella Masseria Barbera
Mozzarella fatta al momento nella Masseria Barbera

In Puglia l’hanno capito da tempo. E tanti giovani, dopo aver completato il loro percorso di studi, si son buttati con cuore, cervello e anima a ridar vita alle masserie, già in passato capisaldi della produzione agricola, poi dimenticati e ora finalmente riscoperti e con intelligenza messi a reddito e a disposizione del turismo ‘slow’, dove ozi (alla latina, ovvio, e cioè ‘buone letture’), giusti riposi e buona cucina compongono un trinomio perfetto. Da notare che non sono solo i giovani a industriarsi ‘massari’; ci sono anche fior di professionisti che hanno voluto in questo modo inventarsi una seconda vita. Che dicono, senza dubbi, essere migliore della prima.

Oltre alle sementi nei campi, c’è la possibilità di mettere a dimora anche un seme tra i ragazzi delle scuole, che possono completare la didattica andando alla scoperta di come nascono e si producono i cibi che arrivano sulla tavola. Le aule di questa scuola-sul-campo sono le masserie didattiche, per l’appunto. In Puglia ve ne sono oltre sessanta che si sono date questa ‘mission’ e verso la fine giugno hanno celebrato per il terzo anno consecutivo la loro festa con una manifestazione ad hoc: “Masserie sotto le stelle”, messa a punto dall’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni, che in questa iniziativa ha creduto fin dall’inizio. Si è trattato di una festa per loro, i massari (forse è riduttivo chiamarli così, visto che sono imprenditori-innovatori a tutti gli effetti), ma soprattutto per i loro ospiti, clienti e amici. L’organizzazione dell’intero evento è stato dell’Area politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia, in collaborazione con l’Area politiche per la promozione del territorio, dei saperi e dei talenti. Scopo evidente: far conoscere le eccellenze pugliesi del settore agrituristico-alimentare. Bello e saporito il contenuto, ma anche il contenitore non è da meno.

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Nei dintorni di Andria, vigne, ulivi e grano

L'arioso cortile della masseria Terre di Traiano
L’arioso cortile della masseria Terre di Traiano

Come la masseria didattica Terre di Traiano ad Andria in contrada Terre di Bocca: una vera e propria fortezza che biancheggia tra ulivi e grano e più giù di vigne. Nicola Spagnoletti è di quelli che con la masseria si sono inventati una seconda vita, e si vede che gli piace. Grande affabulatore, storico del territorio e della sua antica famiglia con un palazzo storico in Andria a ridosso della cattedrale, ti porta a conoscere il territorio, con la sapienza e la conoscenza lontane mille chilometri dalla saccenteria cattedratica. Si è fatto una grande conoscenza degli oli di Puglia che promuove in Italia e all’estero: Nella sua masseria si produce olio della qualità coratina; da una portone che si apre sul bellissimo cortile dove si mangia all’aperto e si ascolta musica, si accede al museo dell’olio, messo a punto con intelligenza e passione.

Prodotti della terra poeticamente promossi!

Vetrate artistiche della confetteria Mucci
Vetrate artistiche della confetteria Mucci

Di eccellenza in eccellenza ecco la fabbrica di confetti Mucci: un’oasi di dolcezze fin dal 1894. Il bellissimo negozio e gli eleganti affreschi in tema sono comuni anche per il museo del confetto che Loredana Mucci con piacere porta a visitare. Giustamente occorre fare sinergia tra i prodotti di qualità – dice Spagnoletti – tutto ciò che è eccellenza qualifica il territorio, lo valorizza e alla fine porta turismo anch’esso di qualità: un volano per l’economia e la conservazione del territorio. Come dargli torto. Imperdibile in un possibile tour delle masserie pugliesi è quella di Lorenzo e Giusy Albano, due fratelli sui trent’anni che all’università han studiato ben altro, ma che si sono appassionati, e si vede, del mondo delle masserie. Così mettono la loro cultura a servizio del territorio e nella tenuta Fujanera – in contrada Quadrone delle Vigne, un nome che è un programma – vicino a Foggia, hanno raggiunto un alto grado di qualità nell’accoglienza a tavola degli ospiti cui servono la loro produzione. A cominciare dal principe dei loro vini, l’Arrocco Nero di Troia, Igt, degni di nota anche la Bellalma Falanghina e il Lamadali Negroamaro tutti Igt Puglia. Giusy oltre a buona ‘massar’” è gradevole poetessa, ecco un esempio: “Ho teso fili d’acciaio / tra terra e mare / per dare forma al sogno. / Lento, il sogno / si è avvolto / in spire di vite. / Ha chiuso lo spazio. / Ho atteso stagioni, / calpestato terra / e gridato rabbia. / Ho carezzato gemme / e benedetto pioggia: / anche, l’ho maledetta. / Sola, in silenzio, / ne ho sperato il soffio, / atteso la vita. / Finché un giorno / ne ho sentito il battito. / Lento, vitale e profondo: / La vigna ha un cuore, / ora lo so”.

Educazione alimentare nel foggiano

La Masseria Irene
La Masseria Irene

In contrada Tertiveri, a cinque chilometri da Biccari, sotto i ruderi di una torre di avvistamento, si trova la Masseria Irene. Fortemente voluta dalla famiglia Mansueto, la ‘masseria diffusa’, nel senso che non tutto è concentrato in un sol luogo, un poco come i modaioli alberghi diffusi, la masseria è il centro economico del borgo di Tertiveri. Zootecnia, ortofrutticola con la conseguente filiera di lavorati e un’ospitalità regale sono i suoi punti di forza, All’interno di un grande cortile che man mano diventerà il cuore della masseria è stato allestito un museo della civiltà contadina, cioè tutti gli attrezzi e gli strumenti di una serie di mestieri indispensabili in un’azienda agricola modello. Per le scuole sono stati messi a punto percorsi di educazione alimentare. Per i turisti, invece, garantita una tranquillità assoluta e grazie al monte Cornacchia un clima dolcemente ventilato. A poca distanza, località meritevoli di visita come il Gargano, Foggia, Lucera, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo. In fase di realizzazione un programma particolarmente ricco e ambizioso che prevede ospitalità con pasti a base di prodotti di provenienza dal territorio, vendita di prodotti alimentari e artigianali, allevamento di cavalli e la messa a punto di una serie di attività culturali e ricreative.

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Alta ristorazione nelle terre di Federico Secondo

Masseria Masseria Barbera
Masseria Barbera

Altro esempio di mente rubate all’avvocatura per darle all’hospitality e all’agricoltura è il titolare della masseria Barbera, in prossimità di Minervino Murge. Lì, Riccardo Barbera discendente di una famiglia di magistrati e lui stesso avvocato, sovrintende tutto. Dalla cucina, al giardino, all’orto, all’allevamento degli animali… Lo fa con una sapienza e con risultati imprevedibili in un personaggio fantasioso e spiritoso com’è Riccardo Barbera. Evita accuratamente di assomigliare a certi guru della cucina e dell’ospitalità, ma anche mentre se ne sta seduto a tavola a conversare con i convitati, i suoi occhi girano per la sala per controllare che tutto proceda come deve. Controlla accuratamente ogni ingrediente che entra in cucina (la più parte vengono dai sue coltivazioni, tutt’attorno alla masseria) che lui ‘amministra’, così come un direttore d’orchestra guida i suoi musicisti; così ottiene una ristorazione di grandissima qualità. Su una cinquantina di ettari messi insieme dal trisavolo omonimo dell’attuale titolare vengono prodotti oli Dop e vini Doc e tutta una serie di prodotti tipici marchiati Masseria Barbera. Riccardo Barbera ha già un progetto ben avviato che è quello di trasformare le vecchie abitazioni dei lavoranti della masseria in altre stanze per gli ospiti che certamente non vorranno più lasciarle, tanta è la pace che regna in quel territorio non lontano dal magico Castel del Monte di colui che fu definito lo ‘stupor mundi’: Federico Secondo.

Lavoro sociale e fattorie didattiche

Cavalli murgesi al trotto
Cavalli murgesi al trotto

Di tipo speciale è la masseria didattica Emmaus che, costituita una trentina di anni si è sistemata in una casa cantoniera; lo scopo è doppiamente sociale: produzione e allevamento e formazione cui si dedicano molti volontari che ispirandosi agli insegnamenti di Don Bosco e Don Milani accolgono ragazzi e famiglie che hanno avuto qualche difficoltà. Un villaggio, dunque, dove varie esperienze si mescolano facendo sì che tutti possano crescere. E proprio sul lavoro da ‘massari’ si basa il progetto educativo. Nascono così prodotti biologici a chilometro zero come formaggi, oli, uova. Da assaggiare le varie caciotte di capra e di vacca e imperdibile una visita agli animali della fattoria didattica con mucche Podolica del Gargano, la pecora Gentile di Puglia e il cavallo murgese. A proposito del cavallo murgese, a Foggia c’è l’Ufficio di incremento ippico, un ente emanazione della Regione Puglia che si occupa di proteggere le razze equine autoctone come il fiero cavallo murgese e l’asino di Martina Franca. A far da guida si presta volentieri il dirigente Pasquale Sollazzo che illustra il museo delle carrozze d’epoca e le stalle con magnifici esemplari murgesi, da sempre adibiti al traino delle carrozze: è possibile anche farci una passeggiata. E poi le stalle con stalloni murgesi, spesso in trasferta per ubbidire al comandamento: crescete e moltiplicatevi.

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