Le fan di Filippo Graziani sono avvisate. Per incontrarlo dal vivo (visto il fisico ne vale veramente la pena!) meglio che si diano appuntamento a Milano dove in questi giorni, tra un’intervista e l’altra, può capitare di vederlo in giro per la città (per scoprire i suoi posti preferiti e andare così sul sicuro consigliamo di leggere tutta l’intervista). Una volta a Sanremo, dove sarà in gara al Festival nelle sezione Nuove Proposte (anche se un esordiente proprio non è più, visti gli anni di musica che ha alle spalle) non sarà infatti così facile chiedergli un autografo. A 32 anni il figlio di Ivan Graziani vuole dare il massimo sul palco dell’Ariston. Nato e cresciuto a Rimini, in un ambiente pieno di musica, suoni, canzoni ed artisti, dopo la molta gavetta con il fratello Tommy, navigato batterista, e un importante tour (Viaggi e Intemperie), in cui ha cantato le canzoni del padre sotto la regia del compianto Pepi Morgia (l’album che ne è seguito, “Filippo canta Ivan Graziani live”, nel 2011 lo porta tra i 5 finalisti per la targa Tenco come miglior interprete), per il suo debutto sanremese non vuole troppe distrazioni.
Il 18 febbraio inizia la 64esima edizione del Festival di Sanremo che ti vede tra i partecipanti. Come ti senti: più emozionato o soddisfatto?
Direi entrambe le cose. Soddisfatto perché è una cosa a cui ci tenevo molto ed era da tempo che ci provavo. Emozionato per quello che ne verrà dopo. Per me il Festival è un punto di inizio. Anche stare sul palco sarà molto adrenalinico.
Come vincerai quest’emozione? Hai qualche rito scaramantico?
No, nessuno. Alla peggio mi berrò un bicchiere di vino prima dell’esibizione.
In epoca di talent scout ha ancora senso il Festival di Sanremo?
Direi che ne ha molto più ora di prima. Oggi il Festival di Sanremo è un’alternativa a quello che per un cantautore come me sarebbe un percorso scomodo. Per me, ad esempio, sarebbe improponibile partecipare a un talent show. Non è la strada per cui ho lavorato.
Essere figli d’arte aiuta?
A me non ha dato una grande mano, dipende comunque da come la vivi. Io l’ho sempre vissuta bene. Certo, la gente ha la brutta abitudine di fare confronti. Il confronto dovrebbe avvenire non da subito ma solo quando saremo sullo stesso piano.
Se fosse ancora vivo tuo padre che consigli ti darebbe?
Boh, non lo so.
Quali sono Le cose belle di cui parli nella canzone che porterai al Festival?
Chi come me è cresciuto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ha immaginato un futuro spettacolare che però non è mai arrivato. C’è qualcosa di quello che abbiamo visto nel film Odissea nello spazio di Kubrick che si è avverato? Nulla! La differenza tra noi e i nostri padri, che hanno vissuto tra gli anni ’60 e ’70, è che sono passati dalla crisi al benessere. Per noi è stato l’inverso. E come puoi ben immaginare è molto più difficile adattarsi quando passi dallo stare bene allo stare male.
Sul palco vestirai Emporio Armani, oltre a questi abiti cosa metterai in valigia?
Di sicuro la corda per saltare e non per impiccarmi. Sono un sostenitore del detto “mens sana in corpore sano”. Questo sarà il mio modo di mantenermi in forma per il pugilato anche quando sono lontano da casa.
A Sanremo ci sei già stato?
Ci sono stato diverse volte ma sempre in occasione di eventi collaterali al Festival. Oggi finalmente la vivo dal di dentro.
Hai qualche consiglio da dare ai nostri lettori su dove andare e cosa fare a Sanremo durante il Festival?
In realtà nei giorni del Festival, Sanremo è una chicca. È un’esplosione di cose da fare, da vedere e dovunque ti giri c’è un personaggio famoso.
Dacci almeno qualche dritta per incontrarti a Sanremo?
Quando non sarò all’Ariston sarò sicuramente in giro per la città, ma cercherò anche di riposarmi molto. Cercherò di tenere l’energia.
Le cose belle farà parte dell’omonimo album (distribuito da Warner Music) che uscirà a metà febbraio. Si tratta del tuo primo disco di inediti.
Questo disco arriva al momento giusto. Ho sempre pensato infatti che avrei fatto un disco quando avrei avuto qualcosa da dire. Ed è successo. Spero che piaccia al pubblico.
A Sanremo arrivi dopo quattro tentativi. Cos’è cambiato?
Quest’anno ho un pezzo che ha un messaggio. Sicuramente questo ha influenzato la giuria.
Tutta l’intervista si è svolta al telefono mentre Filippo Graziani era a spasso per Milano dopo una giornata di lavoro impegnativa. Se volete incontralo sappiate che ama girare Porta Ticinese e zona Navigli. “È qui che ci sono i miei locali preferiti come il Rocket”.
(07/02/2014)