Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Speranza e amicizia, sulle note di “Braccialetti Rossi”

Intervista a Niccolò Agliardi, l’autore della colonna sonora della fiction in onda su Rai1, diretta da Giacomo Campiotti. Una storia che regala emozioni forti narrando l’unione di un gruppo di giovanissimi ricoverati in ospedale. Il progetto musicale è nato in Puglia sul set, a fianco dei ragazzi, coinvolgendo grandi nomi da Vasco Rossi a Emma Marrone

Speranza e amicizia, sulle note di "Braccialetti Rossi"

“Avevo in programma di trascorrere l’estate al sole della Thailandia e invece mi sono ritrovato in Puglia. E neanche al sole (il perché lo scoprirete leggendo l’intervista, ndr). Ma mai avrei immaginato che questo cambio di programma mi avrebbe regalato emozioni infinite”. A parlare è Niccolò Agliardi (nella foto sotto, credit Paolo Santambrogio) che grazie a questo viaggio inaspettato ha firmato l’album della colonna sonora di Braccialetti Rossi, la fiction tv in onda, con ottimi risultati, in prima serata su Rai1 ogni domenica fino al 2 marzo, che racconta le vicende di sei ragazzi malati, tra gli 11 e i 17 anni, che in ospedale formano un gruppo diventando amici inseparabili.

Una storia sicuramente forte e ricca di emozioni  che Agliardi, una delle firme più prestigiose tra gli autori italiani, ha saputo far rivivere anche nel disco, che vede importanti collaborazioni. Come quella con Francesco Facchinetti (“Conta”) che racconta: «Quest’estate ricevo una telefonata dal mio amico Niccolò Agliardi che mi chiede di partecipare al progetto Braccialetti Rossi. Mentre me ne parla, sento il peso che dà alle parole che usa, sento quanto amore sta mettendo in questo progetto di cui sta scrivendo la colonna sonora. Mi chiede di tornare a cantare. Io gli dico che ho smesso, non è più roba per me. Mi chiede di pensarci, di ascoltare il pezzo e di decidere in tranquillità. Ci ho messo mezzo secondo a capire che quella cosa non potevo non farla. Oggi questa poesia scritta da mio fratello è una delle cose più belle che abbia fatto». Mondointasca ha intervistato Agliardi per scoprire perché si sente il “settimo Braccialetto Rosso”.

LEGGI ANCHE  Lampedusa, piccola terra di speranza

Com’è nato il progetto della colonna sonora Braccialetti Rossi?
Un anno fa, esattamente il 31 gennaio 2013, il produttore Carlo degli Esposti  mi chiama dicendomi che stava cercando una persona con i miei requisiti, senza però dirmi per cosa. Così ci incontriamo e in quell’occasione mi mostra la prima puntata della serie spagnola di BR. L’intensità della storia era tale che ho sperato di essere il prescelto.

Niccolò Agliardi. Foto di Paolo Santambrogio
Niccolò Agliardi. Foto di Paolo Santambrogio

E così è stato?
Sì. E devo dire grazie a Carlo. Anche se in quel momento stavo preparando un disco (disco che uscirà prima dell’estate, ndr), lavorare alla colonna sonora di Braccialetti Rossi è stato uno di quegli imprevisti che si rivelano essere delle grandi conquiste, delle grandi opportunità professionali e, in questo caso anche umane.

 

Come sono nate le canzoni?
Tutte sul set, stando a stretto contatto con i ragazzini protagonisti della storia.  Ho composto le canzoni insieme alla mia band (“The Hills”, ndr) ispirandomi alla sceneggiatura di Petraglia e Campiotti.

 

Nell’album  oltre ai 9 inediti che portano la tua firma ci sono anche 5 grandi successi di Vasco Rossi, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Emis Killa e Emma Marrone. È stato difficile scegliere interpeti e canzoni?
No. È stato piuttosto naturale pensare a quali voci “amiche” avrebbero potuto interpretare le diverse storie. E non solo. Vasco Rossi, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Emis Killa e Emma Marrone hanno aderito al progetto “affidando” a Braccialetti Rossi alcune delle loro più significative canzoni, e a un brano di Marco Velluti, il tutto intervallato dalle musiche originali di commento di Stefano Lentini.

 

C’è qualche pezzo dei tuoi a cui sei più legato?
La porta
è sicuramente la canzone che mi ha messo più in difficoltà:  è stato difficile sia scriverla che interpretarla. A darmi una mano ci ha pensato il regista Giacomo Campiotti che mi ha suggerito di pensare al passaggio dalla vita alla morte come a una porta. Poi c’è Braccialetti Rossi (Io non ho finito) e Tifo per te.

 

LEGGI ANCHE  Armonie verdi, nuova mostra al museo del Paesaggio di Verbania

Tra le canzoni non tue?
Una canzone che mi emoziona molto è Tutto si muove di Ermal Meta.

 

Com’è stato vivere il set?
Un’esperienza bellissima. L’estate scorsa avevo programmato tutto un altro viaggio. Invece sono stato in compagnia di sei piccole anime.  E stare con loro, per diversi mesi, è stato fantastico. 

Niccolò Agliardi insieme alla sua band
Niccolò Agliardi insieme alla sua band “The Hills”

Come trascorrevate il tempo lontano dal set?
Per motivi di scena i ragazzi non potevano prendere il sole, così andavamo al mare dalle 19 in poi. In Puglia c’ero già stato tanto tempo prima, sempre  per  lavoro, ma durante le riprese di Braccialetti Rossi l’ho vissuta in maniera totalmente diversa.  Ci alzavamo all’alba e al tramonto andavamo a correre tra gli ulivi, sulla spiaggia. Insomma è stato tutto molto emozionante.

 

Dove giravate?
Le riprese avvenivano a Fasano, in un centro universitario, mentre noi vivevamo in residence a Savelletri, un paese sul mare.

Braccialetti Rossi tratta un tema forte e forse un po’ scomodo. Non avete mai temuto di urtare la sensibilità di  chi quel braccialetto rosso lo porta al polso?
Durante le riprese se ne è parlato molto perché sarebbe andato in onda, in prima serata, un racconto fuori dagli standard. Il cui scopo era comunque quello di intrattenere il pubblico. Nicola Serra, uno dei produttori, ne era preoccupato. Tutti, me compreso, ci chiedevamo come BR sarebbe stato accolto dalle persone che vivono sulla propria pelle questo tipo di esperienze. E, non ti nascondo, ne temevamo il giudizio. Invece il giorno dopo la prima puntata abbiamo ricevuto tanti complimenti, la gente ci ha ringraziato di essere stati aderenti alla realtà. 

LEGGI ANCHE  L’altro Rinascimento del genio fiammingo Hieronymus Bosch

 

Ogni domenica cresce il numero di telespettatori che si appassionano a Braccialetti Rossi. Cosa ti senti di dire a quei pochi che se la sono persa?
Prima di tutto di guardarsi le repliche delle puntate già andate in onda sul sito della Rai e di non aver paura di commuoversi. Braccialetti Rossi è una storia che emotivamente abbraccia tutti e potrebbe generare molte emozioni.

 

Un po’ com’è successo a te.
Con BR una parte d’Italia è stata rappresentata . E questo già mi fa felice. Saper di aver fatto parte di un gruppo che ha una profonda alleanza mi rende ancora più fiero.  Stare in un gruppo di ragazzini con me 39enne è stata un’esperienza formidabile di una tenerezza infinita.

 

Il disco Braccialetti Rossi è in vendita nelle edicole in allegato al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni.

(13/02/2014)

Condividi sui social: