Annunciati oggi ad Amsterdam i vincitori del più prestigioso premio di fotogiornalismo il World Press Photo. La Foto dell’anno 2013 è dell’americano John Stanmeyer. L’immagine mostra dei migranti africani sulla spiaggia di Djibouti nel tentativo di prendere un segnale gratuito dalla confinante Somalia – un collegamento con i parenti lontani. Djibouti è una tappa consueta per i migranti in transito da paesi come la Somalia, l’Etiopia e l’Eritrea, in cerca di una vita migliore in Europa e in Medio Oriente.
Jillian Edelstein, membro della giuria, ha così commentato l’immagine vincitrice: “È una foto collegata a tante altre storie – apre la discussione sui temi della tecnologia, della globalizzazione, dell’emigrazione, della povertà, della disperazione, dell’alienazione e dell’umanità. Si tratta un’immagine molto sofisticata, potentemente sfumata. È così sottilmente realizzata e in modo così poetico, sebbene sia piena di significato, da trasmettere questioni di grande gravità e preoccupazione nel mondo di oggi.”
Quest’anno sono tre i fotografi italiani vincitori: Bruno D’Amicis, Alessandro Penso e Gianluca Panella. L’atteso appuntamento con la mostra World Press Photo 2014 è previsto per il 30 aprile 2014 al Museo di Roma in Trastevere. La mostra resterà aperta fino al 25 maggio 2014. Il libro in Italia è pubblicato da Contrasto.
Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 57 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste. Tutta la produzione internazionale viene esaminata e le foto premiate che costituiscono la mostra sono pubblicate nel libro che l’accompagna. Si tratta quindi di un’occasione per vedere le immagini più belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo.
(14/02/2014)
Credit: “Signal” – John Stanmeyer, USA, VII per National Geographic