Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Feste magre per i ristoranti italiani

I ristoratori italiani restano ancora in attesa della ripresa dei consumi che non si verificherà a Pasqua e Pasquetta. Lo annuncia il centro studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi che ha effettuato un’indagine sulle feste. Per il 53,3% degli intervistati, clientela e spesa resteranno sui livelli dell’anno scorso, mentre per uno su tre le cose andranno anche peggio. Soltanto il 13,9% si aspetta un miglioramento dei risultati per la propria attività.   “L’indagine del nostro centro studi – commenta Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio – indica chiaramente che gli italiani attendono con ansia una ripresa economica che però … Leggi tutto

Feste magre per i ristoranti italiani

I ristoratori italiani restano ancora in attesa della ripresa dei consumi che non si verificherà a Pasqua e Pasquetta. Lo annuncia il centro studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi che ha effettuato un’indagine sulle feste. Per il 53,3% degli intervistati, clientela e spesa resteranno sui livelli dell’anno scorso, mentre per uno su tre le cose andranno anche peggio. Soltanto il 13,9% si aspetta un miglioramento dei risultati per la propria attività.  

L’indagine del nostro centro studi – commenta Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio indica chiaramente che gli italiani attendono con ansia una ripresa economica che però stenta ancora a manifestarsi. L’ottimismo che va diffondendosi deve concretizzarsi in una maggiore capacità di spesa. Speriamo che questo passaggio arrivi più rapidamente possibile, perché il paese e gli imprenditori non ce la fanno più a sopportare il peso di una crisi economica che sembra non finire mai“.

Il saldo tra ristoratori ottimisti e pessimisti sulle aspettative di Pasqua resta negativo, ma passa a -19% dal -49% dell’anno scorso. Non si può parlare di buona notizia, ma di leggero ottimismo. I ristoratori restano infatti scettici, tanto che la percentuale di coloro che saranno aperti il giorno di Pasqua scende di tre punti passando dal 97% del 2013 al 94% del 2014. Trova conferma la formula del menu “tutto compreso” scelto dal 68% dei ristoranti ad un prezzo medio di 40 euro, lo stesso di un anno fa. Facendo qualche rapido conto saranno poco meno di 4 milioni i clienti che sceglieranno di consumare il pranzo di Pasqua al ristorante per una spesa complessiva di 160 milioni di euro.

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Feste magre per i ristoranti italiani

Anche a Pasquetta le aspettative non variano molto. Il 52% dei ristoratori intervistati si aspetta un lunedì dell’Angelo al livello dell’anno scorso. Per quattro su dieci gli affari andranno peggio e soltanto uno su dieci ritiene che questa pasquetta sarà migliore. Anche in questo caso il saldo tra ottimisti e pessimisti è negativo (-31%) ma con progressi significativi rispetto ad un anno fa quando il valore fu di -55%. Aumenta il numero dei ristoranti (due su dieci) che ha deciso di non aprire, complice un lunedì dell’Angelo che cadendo quest’anno in piena primavera (con condizioni meteo in miglioramento) potrebbe spingere ancor di più i potenziali clienti verso la tradizionale scampagnata. A differenza del menu di Pasqua quello di Pasquetta sarà perlopiù a la carte. Il menu “tutto compreso” è preferito dal 24,8% dei ristoranti a un prezzo medio di 39€. La stima delle presenze al ristorante per Pasquetta è 2,5 milioni di clienti per una spesa che tocca i 96 milioni di euro.

(19/04/2014)

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