Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

L’Olanda di Van Gogh

Viaggio nei luoghi del geniale artista. Villaggi, volti, scene di vita contadina che hanno ispirato la creatività del tormentato pittore. Un percorso che ci conduce dalla città natale Zundert fino a Nuenen, il villaggio dove Van Gogh visse tra il 1883 e il 1885. Un itinerario da seguire anche in bicicletta, in perfetto stile olandese

“I mangiatori di patate”.
“I mangiatori di patate”.

Continua il nostro viaggio in Olanda sulle orme di Vincent Van Gogh. Da Zundert, sua città natale, si passa a Nuenen, il villaggio dove l’artista visse tra il 1883 e il 1885. Qui si trova il Vincentre, museo interamente dedicato al pittore dove si cerca di approfondirne l’aspetto più introspettivo. Durante la visita è possibile infatti ascoltare, anche in italiano, la lettura di estratti della corrispondenza che amici e familiari inviavano a Vincent durante i suoi soggiorni lontano da casa. Da queste righe emerge un carattere chiuso, contraddittorio e altalenante, a volte fragile, altre estremamente determinato, come in tutto il percorso che ha portato a dipingere “I mangiatori di patate”.

La storia di questo quadro è raccontata da un video (anche questo in italiano). Van Gogh stava passeggiando per la cittadina, quando, affacciandosi alla finestra di una casa, vide la scena che lo colpì: un’intera famiglia contadina intorno al focolare domestico alla fine di una giornata di lavoro nei campi. L’immagine fece scattare in Vincent una scintilla: un intero inverno di studio per realizzare un: “Quadro che sa di speck e di fumo” durante la cui realizzazione lui stesso afferma di avere “riscoperto la gioia di quando avevo vent’anni”. L’intensità del quadro è il frutto di un lungo studio, di una partecipazione sentita alla vita contadina.

Dare vita ai personaggi: la poetica di Van Gogh

La Chiesa riformata di Nuenen dipinta da Van Gogh
La Chiesa riformata di Nuenen dipinta da Van Gogh

Seguiamo il percorso ciclabile che porta fuori dal centro abitato, in luoghi dove la natura la fa da padrona, anche se la mano dell’uomo comincia a farsi sentire. In questi campi il pittore si rifugiava per osservare i contadini soprattutto al mattino, quando la luce è migliore; non voleva disegnare dei quadri, voleva dare vita a dei personaggi. Per raggiungere l’obiettivo Vincent passava ore e ore camminando e cercando dei contadini disposti a posare per lui (a pagamento!).

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Il percorso ciclabile ci porta di nuovo in un ambiente dove lo spirito dell’artista sembra aleggiare in maniera decisa e intensa. Spirito che pervade anche la tappa finale della nostra biciclettata: il Mulino ad acqua di Opwetten, costruito sul fiume Dommel. Van Gogh dipinse solo tre mulini e Opwetten è uno di quelli.

Il mulino è un po’ una metafora della storia del pittore. L’incessante lento girare delle sue pale è il paradigma della vita di Vincent, un costante movimento alla ricerca dell’energia da mettere nei suoi quadri, un continuo peregrinare da un posto all’altro alla scoperta di se stesso che ha formato quello stile unico che ha consacrato, postuma, la sua arte.

A Nuenen tutto parla di Vincent

La statua a grandezza naturale dell'artista
La statua a grandezza naturale dell’artista

Il rapporto tra Vincent e Nuenen è intenso. Lo si capisce dalle 17 audio-colonnine sparse per la città che raccontano il suo legame con una regione in cui lo stesso Vincent visse momenti difficili, in particolare nel rapporto con la famiglia ma, soprattutto, dall’intensità con cui le guide e gli abitanti del luogo parlano ancora di lui.

Ci tengono a precisare che, all’interno della città, è presente l’unica statua a grandezza naturale del pittore: “Un metro e sessantadue di altezza, chi le ha realizzate più grandi voleva solo aumentarne la prestanza fisica ma la sua grandezza è quella artistica”, spiega il nostro accompagnatore locale che, più tardi, mi rivela con orgoglio che Van Gogh è un pezzo della sua vita e combatterà ogni giorno per evitare che qualcuno costruisca altri edifici su questi territori.

A Nuenen Van Gogh ha dipinto molte delle sue opere ma alcune di queste sono andate perdute nel corso dei suoi spostamenti. Da un trasloco a un altro alcuni dei suoi quadri sono stati smarriti oppure svenduti a poco prezzo. Come spiega la nostra guida “un’intera cassa piena di opere di Vicent, rimase in una soffitta di Nuenen per diversi anni, e fu venduta in blocco per un dollaro. Di alcuni di questi quadri ora non vi è più traccia”. Sorte diversa, ma sempre curiosa è anche quella de “La Chiesa riformata di Nuenen”, rubata nel dicembre 2002 dal Van Gogh Museum di Amsterdam e non ancora ritrovata.

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