In occasione della chiusura, il 14 settembre, della mostra “Rosa Rame” dedicata all’opera di Salvator Rosa (Napoli, 21 luglio 1615 – Roma, 15 marzo 1673) l’Istituto nazionale per la Grafica ha inteso proporre un omaggio musicale all’amicizia fra Salvator Rosa e il frate, maestro di cappella a Volterra Pietro Cesti, ribattezzato Antonio (Arezzo 1623 – Firenze 1669), cantante e operista di fama europea. Parte del sodalizio è anche il poeta e commediografo Giovanni Battista Ricciardi (Pisa 1623-1686).
L’evento proposto a Roma presso il Museo dell’Istituto per la Grafica in via della Stamperia è: Aspettate, aspettate adesso canto, a cura di Paolo Scarnecchia, con Angelo Giordano sopranista, Gioacchino Zarrelli baritono, Antonella Moles clavicembalo, in collaborazione con docenti e allievi del Conservatorio di musica “Nicola Sala” di Benevento.
Si tratta di un esperimento di musica al museo, una sorta di “conversazione concerto”. Le lettere di Rosa costituiscono una importante fonte per la ricostruzione della biografia del compositore e rivelano numerosi dettagli delle sue avventurose vicende personali.
A rendere famoso il nome di Cesti in Europa non furono soltanto le opere, ma anche le cantate, tra cui la più originale e curiosa è senz’altro Aspettate, aspettate adesso canto.
L’amicizia fra i due eminenti artisti verrà ricordata attraverso la lettura dei passaggi più significativi delle lettere di Rosa e l’esecuzione di alcune arie cantate del compositore toscano.
Giovedì 11 settembre 2014, ore 17,30 l’ingresso è libero ma esclusivamente su prenotazione sul sito www.grafica.beniculturali.it
(07/08/2014)