Interessante l’indagine di flightright.it, un portale online dedicato ai passeggeri del trasporto aereo che intendono richiedere un risarcimento a causa di voli in ritardo, cancellati o in overbooking. Il sito ha rivelato che ogni anno, i viaggiatori italiani non reclamano oltre 380 milioni di euro a titolo di indennizzo. Sono più di 960.000 i passeggeri che avrebbero diritto a un rimborso sebbene non ne abbiano fatto richiesta. I dati sono il risultato di un’analisi condotta sugli oltre 1,7 milioni di voli che atterrano e decollano ogni anno dagli aeroporti italiani.
In Europa invece le potenziali richieste di risarcimento del Regno Unito hanno un valore totale di più di 670 milioni di Euro, mentre quelle di Germania, Spagna e Francia ammontano rispettivamente a oltre 580, 500 e 440 milioni di Euro. Solo alcuni dei circa 120 milioni di passeggeri italiani che viaggiano ogni anno sono consapevoli dei loro diritti. Secondo quanto previsto dal diritto comunitario, le compagnie aeree sono tenute a corrispondere ai passeggeri una compensazione pecuniaria laddove i voli subiscano un ritardo superiore alle 3 ore e in tutti i casi di cancellazione e di overbooking.
I viaggiatori italiani che durante le loro vacanze estive hanno subito ritardi o cancellazioni possono richiedere un risarcimento per un importo massimo di 600 euro a persona. I passeggeri che prenotano un volo dall’Italia hanno fino a 18 mesi di tempo per chiedere un risarcimento se la destinazione è in Europa e 12 se la località si trova al di fuori dei confini europei.
(29/08/2014)