Tre ceppi di ancore in piombo di epoca romana, sono stati rinvenuti e recuperati a largo di Torre Castelluccia, a Pulsano (Taranto), a una profondità di circa meno 30 metri. Il recupero è stato possibile grazie alla collaborazione tra il Servizio Subacqueo della Soprintendenza ed il Reparto Operativa Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari. Il ritrovamento di questi reperti archeologici è stato l’ultimo atto di un’attività di ricerca subacquea avviata, dopo la segnalazione di un cittadino, dai sommozzatori del II Nucleo della Stazione Navale Guardia di Finanza di Bari stanziati a Taranto. Questo rinvenimento testimonia quanto Taranto in passato sia stata centro di traffici e racconta di rotte di navigazioni antiche. A descrivere il valore dei reperti e le attività di recupero sono stati il soprintendente archeologo Luigi La Rocca, i funzionari Laura Masiello e Arcangelo Alessio, il colonnello della Guardia di Finanza, Maurizio Muscarà, comandante del Reparto operativo aeronavale di Bari, e il sindaco di Pulsano, Giuseppe Ecclesia, Fernando Santoro, il cittadino, esperto subacqueo, che per primo ha individuato le tre ancore lo scorso luglio e ha segnalato la loro presenza sul fondale di Lido Silvana.
(19/09/2014)