Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Lipari, nasce l’arte contemporanea

Ha aperto i battenti sull’isola siciliana il centro per l’Arte Contemporanea nel Parco Archeologico delle Isole Eolie. Nell’ex carcere del castello, un esperimento creativo dalle interessanti potenzialità culturali e turistiche

Lipari, nasce l'arte contemporanea

Le buone notizie sono due. La prima è che la Sicilia è riuscita, una volta tanto, a ottenere fondi europei per l’arte e la cultura. La seconda è che il frutto di questa operazione è già sotto gli occhi di tutti: a Lipari, è nato il centro per l’Arte Contemporanea nel Parco Archeologico delle Isole Eolie. Come ha detto Vittorio Sgarbi recentemente nell’anfiteatro di Lipari, l’arte è patrimonio di tutti i cittadini: con la prima mostra nell’ex carcere del castello, l’isola fa dunque un regalo al mondo intero, offrendo la propria bellezza. Si tratta di una grande operazione culturale condotta da Lorenzo Zichichi, che dal 2010 lavora sul progetto di far crescere l’arte contemporanea in Sicilia, anche nei siti archeologici, realizzando cosi un binomio prezioso e complesso.

Dal carcere uno slancio di libertà creativa

Lipari, nasce l'arte contemporanea

Nell’ex carcere del castello, cuore della storia di Lipari, fino a pochi mesi fa non si poteva neanche entrare: era totalmente abbandonato. Oggi invece, grazie a questo progetto, risplende di luce propria e ritorna a essere il centro dell’isola, significando non più prigionia e paura ma speranza e futuro. Eccolo lì con tutta la sua energia, restaurato e pulito, ospitare la sua prima mostra, “Eolie 1950/2015. Mare Motus” – che è in anteprima in questi giorni ma che avrà luogo nella primavera 2015 – curata con grande attenzione e cura da Lorenzo Zichichi che ha scelto personalmente le opere e gli artisti: Matteo Basilé, Tahar Ben Jelloun, Ettore de Conciliis con Alex Caminiti, Teresa Emanuele, Ernesto Lamagna, Igor Mitoraj, Piero Pizzi Cannella, Fabrizio Plessi e Maurizio Savini.

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I risvolti turistici

Lipari, nasce l'arte contemporanea

Come sono riusciti a far nascere un centro di arte contemporanea in un luogo abbandonato, su un isoletta delle Eolie? Insieme a Syremont (capofila del progetto europeo, responsabile degli interventi architettonici e impiantistici) e Arte’m, Il Cigno GG Edizioni – che progetta e coordina le mostre e gli eventi – ha ottenuto, tramite gara, i fondi europei per la conoscenza dell’arte contemporanea. L’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha dunque premiando il progetto “Centro per l’Arte Contemporanea nel Parco Archeologico delle Isole Eolie e Rassegna Internazionale Eolie”, di cui il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea è promotore, destinando una misura di fondi PO-FESR 2007/2013. Si tratta della dimostrazione di come, quando si vuole e ce la si mette tutta, anche al sud è possibile, nonostante tutto, realizzare la rinascita. Evidenti sono le potenzialità di questa operazione nell’ambito del turismo (del resto è già accaduto con la Valle dei Templi, dove Il Cigno è riuscito ad aumentare del 15 per cento la presenza dei visitatori). Di certo, giornalisti, critici e turisti stanno scoprendo una realtà fino ad ora abbandonata. E’ emozionante vedere come, in un luogo storicamente visitato da poca gente, in questi giorni si sia sviluppato un afflusso senza precedenti (come dimostra anche la presenza di Vittorio Sgarbi all’inaugurazione della mostra). Di certo, lo spazio per l’arte contemporanea è una grande opportunità anche per chi lavora nell’area archeologica e che oggi si trova finalmente sotto mano la possibilità di aprire a una utenza diversa e più vasta il museo archeologico di Lipari.

(24/09/2014)

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