Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

La poesia pittorica di Marc Chagall

Inaugurata a Palazzo Reale di Milano “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985”. La mostra resterà aperta fino al primo febbraio 2015. Un viaggio poetico nell’arte del maestro

La poesia pittorica di Marc Chagall

È visibile a Palazzo Reale di Milano, e sarà aperta al pubblico fino al primo febbraio 2015, la più grande e completa retrospettiva dedicata a Marc Chagall negli ultimi 50 anni in Italia con 220 opere. La mostra “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985” è affiancata da un’altra, “Chagall e la Bibbia” allestita al Museo Diocesano di Milano dove sono raccolte 60 opere e 22 gouaches preparatorie dedicate a temi e storie della Bibbia, considerata da Chagall una fonte imprescindibile di arte e poesia. Molte di queste opere sono di collezionisti privati, mai esposte prima.

Una vita piena

Costumi per il balletto di Sergej Rachmaninov
Costumi per il balletto di Sergej Rachmaninov

La retrospettiva ripercorre tutta la lunga e travagliata vita dell’artista partendo dal suo Paese di origine, oggi Bielorussia, passando per il lungo soggiorno francese dove scoprì i colori e le avanguardie e poi l’America dove si rifugiò per nascondersi dalle persecuzioni naziste contro gli Ebrei. Gli ultimi anni della sua vita li passò nel sud della Francia dove riposa. Dopo la sua fuga da Vitebsk, in ogni Paese dove si spostò dipinse sempre, traferendo sulla tela tutti i ricordi della sua origine custoditi nel  profondo della sua anima: i contadini, i violinisti, le case basse, le colline morbide, le capre, i galli, gli amanti, la poesia e il sogno, tutti elementi che non lo abbandonarono mai. Oltre a essere riconosciuto come il più grande e rappresentativo artista ebreo del Novecento, Chagall è anche considerato un esponente di alcuni tra i principali movimenti culturali europei: nei suoi lavori ha sintetizzato cubismo, simbolismo e fauvismo, fino a sconfinare nel surrealismo.

Il mistero e la sacralità della natura

La sposa a due facce, 1927
La sposa a due facce, 1927

Disse Chagall: “la mia anima è la mia Patria. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa”. Meret Meyer, nipote di Chagall e co-curatrice di Claudia Zevi ha raccontato che suo nonno dipinse fino al giorno prima di morire. Il grande intellettuale romeno Mircea Elide definì l’arte di Marc Chagall così: “Chagall ha riscoperto il mistero e il carattere sacro della natura, primitivo e materno, un luogo in cui l’uomo e gli animali vivono insieme, in pace, sotto l’occhio di Dio e sotto la stessa grande luna, come era nel momento della creazione”. Questo è il vero concetto con il quale guardare queste opere e perdersi nella loro grande poesia e forza.

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Info: www.mostrachagall.it

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